Il braccio di ferro Usa–Cina si inasprisce anche nei confronti dei big della telefonia cinese, che rischiano di vedersi revocata l’autorizzazione a operare negli Stati Uniti. Per questo le filiali Usa di China Telecom e China Unicom hanno scritto alla Federal communications commission (Fcc) chiedendo di non revocare la licenza ottenuta quasi venti anni fa e con cui hanno potuto fornire servizi di telecomunicazione internazionale da e per gli Stati Uniti.
Ma proprio un rapporto del Senato Usa pubblicato oggi afferma che, in questi venti anni, il governo americano non è riuscito a controllare in modo efficace le aziende delle telecomunicazioni di proprietà cinese.
Il Senato accusa la Fcc
Il documento preparato dalla Sottocommissione permanente sulle investigazioni del Senato afferma che il governo americano ha fornito “per vent’anni poca se non zero supervisione dei carrier telefonici cinesi di proprietà dello Stato che operano negli Stati Uniti”.
Il Senato accusa in particolare la Fcc e il “Team Telecom” – un gruppo informale composto da rappresentanti dei diipartimenti di Giustizia, Sicurezza interna e Difesa – per non aver saputo controllare le attività di China Telecom Americas, China Unicom Americas e Pacific Networks.
Il report sottolinea anche che gli Stati Uniti hanno colpevolmente permesso alle azidende cinesi di proprietà di Pechino di acquisire un solido posizionamento nell’industria americana delle telecomunicazioni mentre gli operatori americani loro concorrenti sono soggetti a forti barriere all’ingresso sul mercato della Cina.
La Casa Bianca ad aprile ha emesso un ordine esecutivo per formalizzare il ruolo di Team Telecom dando al gruppo maggiori poteri di scrutinio sulle aziende straniere delle telecomunicazioni, ma il panel del Senato vuole che il Congresso garantisca a Team Telecom anche autorità legislativa per una vigilanza ancora più efficace sui carrier esteri.
L’appello delle telco cinesi
La domanda inoltrata da China Telecom Americas alla Fcc arriva in concomitanza col report del Senato e risponde alla richiesta rivolta alla Fcc dal dipartimento di Giustizia Usa e da altre agenzie federali per bloccare le attività delle telco cinesi in America. Il motivo addotto sono preoccupazioni per la sicurezza nazionale.
China Telecom Americas ha definito le affermazioni di Washington “infondate”, come riporta Reuters, e ha scritto alla Fcc che il regolatore non dovrebbe revocare il suo diritto a operare negli Stati Uniti “basandosi unicamente su timori di politica estera non sostenuti da alcuna prova o specifica condotta scorretta”.
La filiale americana della telco cinese ha aggiunto che ad oggi il comportamento dell’azienda “dimostra che non c’è alcuna base ragionevole” che giustifichi la mancanza di fiducia espressa dal governo americano.
China Unicom Americas ha inoltrato a sua volta un documento alla Fcc affermando di aver provato per venti anni di saper contribuire in modo valido ai mercati delle telecomunicazioni statunitensi, di avere “un buon curriculum in fatto di adeguamento agli obblighi normativi della Fcc e di aver dimostrato disponibilità a cooperare con le forze dell’ordine americane”.
Coinvolta anche Pacific Networks
Il dipartimento di Giustizia, insieme ai dipartimenti di Sicurezza nazionale, Difesa, di Stato e del Commercio ha citato al contrario, nella richiesta inoltrata alla Fcc ad aprile, “concreti e inaccettabili rischi di sicurezza nazionale e controllo da parte delle forze dell’ordine” parlando in particolare delle attività di China Telecom.
La Fcc aveva di conseguenza emesso tre ordini show-cause (ordini di esibizione di prove) alle tre telco cinesi controllate dallo Stato China Telecom, China Unicom e Pacific Networks (inclusa la sua sussidiaria ComNet Usa). La Fcc aveva avvisato le tre aziende che avrebbe potuto chiuderne le attività statunitensi. Il presidente del regolatore delle comunicazioni Ajit Pai ha detto che la Fcc nutre profonda preoccupazione “in merito alla vulnerabilità di queste aziende allo sfruttamento, all’influenza e al controllo del Partito comunista cinese”.
China Mobile è già fuori dagli Usa
A maggio 2019 la Fcc ha approvato all’unanimità il divieto di dare a China Mobile, altro colosso cinese delle telecomunicazioni controllato dallo Stato, autorizzazione a fornire servizi negli Usa, citando il rischio che il governo di Pechino potesse usare questa autorizzazione per condurre attività di spionaggio contro il governo americano.
Sia Pacific e ComNet che China Telecom Americas hanno negato di aver ricevuto ordini dal Partito comunista cinese per mettere a rischio la sicurezza nazionale americana e hanno assicurato di rispettare la legge e di essere in linea con le normative Usa sulla sicurezza.