L’Europa presenterà la proposta di regolamento sull’intelligenza artificiale entro fine anno. L’annuncio arriva da Lucilla Sioli, direttore “Artificial Intelligence and Digital Industry” della DG Connect della Commissione Europea, in occasione del quarto web summit di Telco per l’Italia 2020.
“A febbraio è stato presentato e messo a consultazione un libro bianco sull’AI – ha ricordato Sioli all’evento CorCom-Digital360– Abbiamo ricevuto 1200 contributi che ci aiuteranno ad elaborare la proposta regolamentare”. La sfida sarà quella di contemperare innovazione, tutela della privacy e dei diritti fondamentali delle persone.
“L’intelligenza artificiale – ha sottolineato – ha un impatto positivo sui consumatori e sulle imprese ma viene ancora percepita come un rischio perché capace di prendere decisioni autonome, senza che sia necessario l’intervento umano. È proprio questa capacità a spaventare di più, perché spesso non si conoscono i meccanismi in base ai quali la decisione viene presa e dunque se i diritti e le libertà fondamentali sono rispettati”.
In questo contesto si muove la strategia dell’Unione europea che punta a conquistare uno spazio importante in un settore dove Usa e Cina la fanno da padrone.
“Abbiamo messo in campo una serie di azioni che abilitano la creazione di un ecosistema di fiducia per l’innovazione – ha detto Sioli – Bruxelles sostiene la ricerca e promuove partnership pubblico-privato per fare in modo che la ricerca abbia anche dei fini industriali. Infine gli stati membri supportano centri di sperimentazione sull’AI in luoghi, per così dire, reali: l’ospedale intelligente, la smart manufacturing e l’agricoltura, tanto per citarne alcuni”.
Il pacchetto di regole a cui sta lavorando la Ue focalizzerà l’attenzione soprattutto sull’identificazione delle applicazioni che più di altre possono essere rischiose sul fronte dei diritti, prime fra tutte quelle biometriche.
“Verranno definiti dei requisiti per la compliance con il Gdpr, ad esempio – ha puntualizzato l’esperta – Dovrà essere garantita la trasparenza sul set di dati sulla base dei quali l’Ai ‘decide’ per evitare discriminazioni. Si tratterà di una proposta regolatoria che garantirà il rispetto dei diritti ma allo stesso farà da assist alla crescita economica dell’Europa”.