Ipotesi di accordo raggiunta per i 533 esuberi di Sirti, dopo l’incontro di ieri fra azienda e sindacati nella sede di Assolombarda. La soluzione raggiunta prevede una combinazione di contratti di solidarietà alla cassa integrazione in deroga. L’accordo è stato sottoscritto da Fiom e Fim, mentre la Uilm ha sospeso il giudizio “in attesa del prossimo incontro che si terrà al tavolo del ministero del Lavoro in sede di ratifica”, ha detto al Corriere delle Comunicazioni il segretario nazionale della Uilm Enrico Azzaro.
“Noi non riscontriamo nessun avanzamento nella trattativa – dice Azzaro – se non quello dell’apertura unilaterale della procedura di mobilità da parte dell’azienda. Per questo non abbiamo firmato l’ipotesi di accordo”.
Nell’incontro di ieri si è passati dalle 533 unità toccate dalla procedura di mobilità aperta dall’azienda il 16 maggio a 487 addetti interessati al piano, scrive oggi il Sole 24 Ore, aggiungendo che ora si apre una fase assembleare, in cui i lavoratori degli stabilimenti di Sirti dovranno dire la loro sull’ipotesi di accordo.
Secondo l’ipotesi di accordo, 260 dipendenti della società di impiantistica, che occupa in totale 5.833 persone, saranno coperti da contratti di solidarietà per 12 mesi. Per altri 227 dipendenti è prevista la cassa integrazione in deroga a rotazione fino al settembre del 2013.
Secondo Azzaro, Sirti ha proposto di fatto lo stesso numero di contratti di solidarietà e di posizioni in cassa integrazione in deroga già presentati all’inizio della trattativa. “Si pone un problema di garanzie per una quarantina di lavoratori impiegati a Tortolì (Sardegna) e Troya (Puglia) in due cantieri che sono chiusi”. La Uilm resta ferma nel richiedere un maggior ricorso alla solidarietà, limitando la cassa integrazione in deroga a specifiche attività limitate.
“Per la Uilm non ci sono le condizioni per l”accordo – ribadisce Azzaro – I numeri dei lavoratori da collocare in Cds non sono sufficienti e di contro i lavoratori dei lavoratori da collocare in Cigs in deroga sono rilevanti. Di fatto le posizioni dell’azienda sono rimaste le stesse con l’aggravante della apertura della mobilità. Pertanto pur apprezzando alcuni passi in avanti tipo l’integrazione al reddito per chi sta in cigs, rimangono distanze che necessariamente devono essere colmate da parte della Sirti. Sulla quale rimangono le perplessità manifestate con il mancato accordo di aprile. Al momento non si riscontrano elementi di avanzamento nella vertenza. Pensiamo che sua utile sgombrare il tavolo da incertezze continue e ribadire la necessita di avere un confronto tutto tondo al Mise. Su questo chiediamo un interessamento diretto del ministro Zanonato. Sirti è la più grande impresa di Tlc in Italia e nella situazione debitoria in cui si trova con 4mila lavoratori servono terapie importanti che non possono essere la Cigs in deroga”.