LAVORO

Sirti, prosegue il dialogo con i sindacati. In ballo 764 lavoratori

Fiom, Fim e Uilm chiedono di aprire un tavolo che affronti anche la questione più generale della crisi del settore delle installazioni Tlc. L’azienda: “Disponibili al confronto”. Mercoledì 4 marzo il primo “round”

Pubblicato il 03 Mar 2020

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Continua il dialogo tra Sirti e sindacati, in ballo 764 lavoratori.  L’azienda ha comunicatoa Fiom, Fim e Uilm l’attivazione del tavolo volto a concordare la prevista evoluzione del piano sociale a supporto dell’attuale Piano Strategico di Trasformazione. In questo contesto è stata avviato la procedura di mobilità per 764 esuberi: le procedure si sono rese necessarie per discutere gli elementi che caratterizzeranno l’evoluzione del piano sociale per l’anno in corso.

I sindacati però non ci stanno. “L’azienda ha aperto le procedura di licenziamento per 764 lavoratrici e lavoratori, dopo soltanto un anno dall’accordo siglato al Ministero dello Sviluppo Economico che prevedeva l’utilizzo del contratto di solidarietà, la rinuncia ai licenziamenti e la tutela dei posti di lavoro – spiega Barbara Tibaldi, segretaria nazionale Fiom-Cgil e responsabile settore installazioni telefoniche – Per quanto ci riguarda non c’è nessuna disponibilità a parlare di ulteriori esuberi. È necessaria una convocazione urgente al Mise che affronti la questione di Sirti. Sono mesi che chiediamo di discutere della crisi del settore delle telecomunicazioni, che i lavoratori continuano a pagare”.

Sulla stessa lunghezza d’onda la Fim Cisl. “Il settore delle installazioni telefoniche è in una situazione di forti difficoltà – evidenzia il segretario nazionale Ferdinando Uliano – Evidenziamo ancora con più forza l’emergenza sul settore, è veramente inspiegabile l’atteggiamento del Ministero dello Sviluppo Economico che a tutt’oggi non ha risposto alle richieste d’incontro urgenti avanzate oltre un mese fa dalle segreterie nazionali di Fim, Fiom e Uilm. Chiediamo per questo ancora una volta al Ministro la convocazione urgente del tavolo, sono a rischio centinaia di posti di lavoro”.

Mercoledì 4 marzo è previsto l’incontro tra l’azienda e le organizzazioni sindacali. “L’ncontro, già fissato per il 4 marzo – spiega Sirti – è una tappa importante, che rientra pienamente all’interno del framework triennale definito nell’Accordo siglato in data 8 maggio 2019, quando Organizzazioni Sindacali, Sirti e Istituzioni hanno iniziato un percorso congiunto sulla gestione degli esuberi strutturali, annunciati dalla Società all’interno della business-unit Telco Infrastructures“.

“Il Gruppo è disponibile e desidera iniziare fin da subito la discussione con i Sindacati, nel rispetto delle procedure di legge, per definire tutti gli strumenti utili al sostegno di questa nuova fase di transizione”, conclude la nota.

L’accordo di solidarietà si era reso necessario alla luce dei significativi cambiamenti strutturali subiti dal mercato delle Telco nel corso degli ultimi anni. Un settore sempre più caratterizzato da una pesante contrazione del giro d’affari a discapito degli operatori, con conseguenze negative su tutto il comparto in termini di erosione dei prezzi, inasprimento della concorrenza e perdita di marginalità fino a livelli non sostenibili. Tendenze di mercato particolarmente sfidanti che, purtroppo, non hanno visto alcuna inversione di rotta nel 2019, bensì si sono caratterizzate per un deciso inasprimento.

Cosa prevede il Piano Strategico di Sirti

Il Piano Strategico di Trasformazione prevede lo sviluppo di un business diversificato nelle quattro business-unit (Telco Infrastructures, Digital Solutions, Transportation ed Energy), la trasformazione competitiva dell’azienda in linea con le sfide poste dal mercato e l’evoluzione di un portafoglio di offerta sempre più innovativo e digitale.

Cosa prevede l’accordo di solidarietà

L’accordo sulla solidarietà firmato a maggio 2019 azzera gli 833 licenziamenti. L’accordo, distribuito su un periodo di tre anni, prevede uscite incentivate con la non opposizione al licenziamento, per accompagnamento alla pensione e out placement. Stabiliti anche percorsi di riconversione interna del personale nelle unità produttive non interessate dagli esuberi. Infine sono previsti contratti di solidarietà difensiva all’interno della divisione Telco (e magazzini) con una riduzione media del 23,22% (con punta massima del 35%).

Concordato anche l’avvio di un tavolo di confronto sul tema della competitività aziendale, con l’obiettivo di far rientrare parte delle attività ora affidate ai sub-appalti. L’intero impianto prevede momenti di verifica sui diversi aspetti, tanto a livello nazionale quanto nei territori da parte delle Rsu.

Intanto si è risolta positivamente la vertenza Alpitel sui 100 esuberi. L’accordo di solidarietà firmato al ministero del Lavoro ha ridotto i tagli a a 80 unità sui 636 occupati e previsto l’utilizzo del contratto di solidarità per 24 mesi con rotazioni e anticipazione del trattamento, contrariamente ad una iniziale volontà aziendale di utilizzo della Cigs di 12 mesi.

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