Accelerare sulla strada dell’infrastrutturazione a banda ultralarga fissa e del 5G è una sfida complessa, ma che apre grosse opportunità. Michele Gressani, Managing Director Sirti Telco Infrastructures, spiega che risiede qui il pilastro chiave della digital transformation.
“Le reti sono strategiche – fa notare -. E avere reti capillari in fibra ottica e in 5G è condizione necessaria per parlare di innovazione“, intendendo con questo tutte le declinazioni che ne derivano, dall’Internet of things ai veicoli connessi, all’Industria 4.0.
Necessario un approccio di sistema
Ma le priorità quali sono? Come accelerare lo sviluppo delle reti e la loro messa a disposizione? “È necessario anzitutto avere un approccio di sistema – puntualizza Gressani -: non guardare ai progetti come singoli ‘pezzettini’, ma mirando all’obiettivo finale che bisogna mettere a fuoco e trovando insieme i modi per garantirne la realizzazione. Bisogna arrivarci come sistema industria”. Il tutto con la consapevolezza che “oggi siamo nel momento in cui la velocità va ancora acquisita: in alcune parti della catena produttiva ci sono temi di sostenibilità” da attuare e bisogna “far sì che finanziamenti arrivino”.
“Un errore dire che i progetti sono in ritardo per carenza di skill”
In questo quadro, la mancanza di figure specializzate e dotate di competenze innovative è una delle principali criticità. Forse una sfida ancora più complessa considerato che mancano all’appello migliaia di professionisti. Gressani spiega che “Sirti Telco, da 2 anni, investe in competenze su fibra e 5G, con un programma interno per un totale di 600mila ore di formazione. Ma anche tanti altri player hanno fatto cose simili. Pensare che oggi progetti sviluppo fibra e 5G siano in ritardo per mancanza di risorse o competenze non è corretto: la verità è che i tempi sembrano stretti perché le prime fasi hanno subito ritardi, quindi si sta comprimendo il tempo disponibile per aziende che realizzano queste reti”.
La soluzione? “Tenendo sempre presente la necessità di approcciare il progetto, il Pnrr in particolare, con un focus di sistema, evitando il pretesto della carenza di risorse – conclude Gressani -, è evidente che se il tempo si riduce è necessario indirizzare le fasi che oggi rappresentano un collo di bottiglia e sbloccarle affinché le risorse, in particolare le risorse produttive per la realizzazione, possano essere messe a terra“.