LA VERTENZA

Sirti, Uilm: “No alla cassa in deroga, aprire tavolo al Mise”

E’ scontro fra azienda e sindacati, che non concordano sulle modalità proposte per la gestione degli esuberi. Enrico Azzaro: “Aprire un tavolo al ministero per trovare soluzioni condivise”

Pubblicato il 17 Apr 2013

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“Sirti ritiri lo stato di crisi e attivi la Cigo (Cassa integrazione ordinaria), ma soltanto nelle attività dove ce n’è bisogno. Non siamo più disponibili all’attivazione di forme di cassa integrazione in deroga, perché si tratta di un tampone”. Lo ha detto Enrico Azzaro, sindacalista della Uilm, all’indomani della rottura del tavolo fra l’azienda di impiantistica di reti Tlc e i sindacati Fiom, Fim e Uilm che riguarda 533 esuberi su un totale di 3.944 dipendenti.

La richiesta iniziale di Sirti riguardava il rinnovo della cassa in deroga per tutti gli esuberi, mentre i sindacati chiedevano il ricorso alla solidarietà o alla Cigo limitata ad alcune attività specifiche. Sirti si era poi detta disponibile a concedere la solidarietà limitatamente a 198 dipendenti. Ma i sindacati non sono d’accordo: “Si deve ritornare al Ministero dello Sviluppo Economico per discutere della situazione specifica di Sirti ma anche di tutto il comparto dell’impiantistica delle Tlc, che occupa 6mila lavoratori – aggiunge Azzaro – Sirti metta sul tavolo tutti i contratti e le negatività e se ha degli esuberi strutturali si arrivi ad un accordo per la revisione complessiva degli orari di lavoro. Se c’è un esbubero strutturale, serve uno scivolo”. Secondo i sindacati, Sirti non è una società in crisi dopo il rinnovo del contratto con Telecom Italia e la recente partnership siglata con Wind e per questo “strumenti difensivi come la cassa in deroga non sono adeguati”, chiude Azzaro.

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