Tra L’Espresso e Sky non ci sono accordi societari e nemmeno una joint venture allo studio ma, come ricordano fonti vicine al gruppo editoriale di Carlo De Benedetti, ci sono degli accordi commerciali già in essere che riguardano l’affitto della banda trasmissiva. Questa la smentita comparsa in serata alle odierne indiscrezioni di stampa, secondo cui sarebbe potuta nascere tra i due gruppi un’alleanza al 50% a partire dal multimediale con Sky a fornire i contenuti mentre L’Espresso avrebbe messo sul piatto le frequenze digitali.
Secondo indiscrezioni .diffuse da MF, Sky e il Gruppo l’Espresso starebbero trattando i termini per l’avvio di un accordo di collaborazione nel settore della televisione digitale terrestre. Secondo MF l’operazione prevedrebbe la costituzione di una joint venture, partecipata al 50% da Sky e al 50% da L’Espresso, che avrebbe come veicolo la società che contiene i multiplex televisivi (ovvero le frequenze digitali tv) del gruppo L’Espresso, in cui verrebbero conferiti gran parte dei contenuti editoriale di Sky Italia.
Per anni è sembrato impossibile ma adesso potrebbe effettivamente concretizzarsi un’alleanza clamorosa, tra Sky Italia e il gruppo Espresso, destinata ad avere l’effetto di una bomba lanciata nello stagno del mondo editoriale. Rupert Murdoch e Carlo De Benedetti stanno infatti per convolare a nozze in un’impresa televisiva che farà discutere la politica così come i salotti buoni della finanza.
Tra i due gruppi, scrive MF, si sta studiando la nascita di un’alleanza che avrebbe come fine quello di sbarcare in pompa magna sulla nuova piattaforma tv che ormai è irradiata, pur se tra molti problemi, in tutta Italia e raggiunge quasi 20 milioni di famiglie. L’operazione in sé sarebbe molto semplice: una joint venture 50% Sky e 50% Espresso che prenderebbe corpo nel settore multimediale e avrebbe come veicolo la già esistente società con cui il colosso dell’ingegnere controlla i suoi multiplex televisivi, le frequenze digitali tv, e che finora ha utilizzato poco, arrivando a ridurre la programmazione di Repubblica Tv.
Le motivazioni che spingono i due tycoon a mettersi in affari sono diverse, salvo per il comune obiettivo di cogliere i frutti che cadranno dall’albero Mediaset, il gruppo del nemico di sempre Silvio Berlusconi, in fase di profonda ristrutturazione. Da una parte, De Benedetti otterrebbe finalmente un partner di contenuti per avviare sul digitale una vera avventura televisiva che possa raggiungere milioni di spettatori, un business irto di difficoltà ma che l’Ingegnere vuole coltivare anche per dare fiato alle sue iniziative editoriali cartacee; dall’altra Sky ha assoluta necessità di sbarcare sullo schermo in chiaro, sia per presentarsi compiutamente a quei milioni di italiani che ancora non conoscono il colosso del magnate australiano sia per trovare una giusta collocazione sul telecomando di quelle famiglie che la squadra guidata da Andrea Zappia vuole ancora raggiungere. E quel posto gli sarebbe garantito proprio dal tasto 9, che oggi è appannaggio di DeeJay Tv del gruppo Espresso.
Sul deal pende però un’incertezza non di poco conto. E’ di pochi giorni fa la sentenza del Consiglio di Stato sul sistema Lcn, l’assegnazione dei numeri sul telecomando digitale alle varie emittenti televisive. La sentenza del massimo grado di giustizia amministrativa ha un po’ rimesso in discussione la delibera dell’Autorità per le Comunicazioni che aveva diviso in decine, dai generalisti classici nazionali ai semigeneralisti per finire agli specialisti e alle tv locali, gli aventi diritto alla casella numerata sul telecomando: secondo la decisione dei giudici, l’Agcom, come comunicato dalla stessa autorità guidata da Angelo Marcello Cardani, dovrà rivedere i criteri ma questa decisione non dovrebbe intaccare la gia’ avvenuta assegnazione del tasto 9 al gruppo Espresso.La possibile nuova alleanza Sky-Espresso avrà poi un effetto deflagrante sui riassetti in tutto il sistema editoriale italiano (in questi giorni alcuni gruppi stanno mettendo a segno in borsa rialzi molto consistenti, a cominciare dai titoli dell’Ingegnere per finire a Rcs), a partire proprio dalla decisione di Telecom Italia di cedere la rete che ha ormai tra i suoi uomini di punta gente come Enrico Mentana, Gad Lerner e Michele Santoro.
Sulle ali di queste voci il titolo del Gruppo L’Espresso è arrivato a guadagnare l’11% in mattinata.