Completato il passaggio di Sky Italia e di un pacchetto di maggioranza di Sky Deutschland nelle mani di BskyB nasce il colosso europeo della pay tv, con 20 milioni di abbonati tra Italia, Germania, Austria, Regno Unito e Irlanda, 31mila dipendenti e 30 sedi principali. Nome di battesimo non più BSkyB Sky Plc. Si tratta del più grande deal mai effettuato dalla società nei suoi 25 anni di storia. Un’operazione maturata con l’espansione del rivale, l’operatore del cavo Liberty Global, che sta rafforzando le sue attività in Europa mentre un altro gruppo, BT, sta scalando il fronte dei diritti sportivi.
Ma la grande sfida è diretta anche ai distributori di contenuti low-cost come Netflix che sta espandendosi nei vari paesi europei. “Ci sono ancora 60 milioni di case, nei cinque stati in cui operiamo, che non pagano abbonamenti pay, e intendiamo sfruttare questa chance offrendo nuovi servizi e prodotti in più” dicono a Sky.
Il budget complessivo per la programmazione è di 5,7 miliardi di euro, una cifra che fa di Sky il principale investitore in contenuti televisivi in Europa e “un’azienda all’avanguardia nella fornitura di servizi broadcast, online e su piattaforme mobili – spiegano dall’azienda – per offrire ai propri abbonati una grande Tv di qualità quando e dove vogliono”.
Con l’integrazione delle tre aziende, si legge in una nota della società, Sky condividerà i punti di forza e l’esperienza maturata all’interno del gruppo per offrire un servizio migliore ai propri clienti, accelerare l’innovazione e crescere ancora più velocemente. “La nuova Sky sarà fondata su un insieme di principi e valori comuni, che la portano a guardare sempre avanti per offrire ai propri clienti più scelta, contenuti sempre migliori e un’esperienza televisiva unica”.
Come Amministratore Delegato, Jeremy Darroch supervisionerà il nuovo gruppo continuando a guidare le attività nel Regno Unito e in Irlanda, mentre Andrew Griffith resterà chief financial officer. Andrea Zappia confermato alla guida delle attività in Italia in qualità di Amministratore Delegato di Sky Italia. Quanto a Sky Deutschland, Brian Sullivan continuerà a ricoprire il ruolo di amministratore delegato.
“Le tre Sky insieme saranno ancora migliori – afferma Jeremy Darroch (nella foto), ad di Sky – Abbiamo l’opportunità di creare un gruppo che traccerà la strada e plasmerà il nostro settore in futuro. I nostri clienti beneficeranno del lancio di nuovi formidabili servizi e offriremo loro una Tv sempre migliore, dando una forte spinta all’innovazione in tutti i mercati in cui operiamo”.
“Uniti in un unico gruppo – conclude Darroch – condivideremo i nostri punti di forza e tutta l’esperienza maturata, mantenendo una forte identità in ciascuno dei nostri paesi. Abbiamo davanti un’opportunità concreta e siamo convinti che la nuova Sky porterà benefici non solo ai clienti, ma anche ai creatori di contenuti e agli azionisti”.
Le potenzialità di crescita future sono significative, sottolineano dall’azienda: sono infatti oltre 60 milioni le famiglie che ancora non hanno sottoscritto un abbonamento alla pay tv nei cinque mercati in cui Sky opera, “e ci sono anche concrete opportunità – si legge nella nota – per lanciare nuovi servizi e portare nuovi prodotti a un numero sempre maggiore di clienti”.
A riconoscimento della nuova dimensione internazionale del gruppo, in seguito all’acquisizione l’azienda, quotata sulla London Stock Exchange, cambia anche nome, chiamandosi semplicemente Sky invece che British Sky Broadcasting (BSkyB).