Smartphone, dov’è il guadagno? Break-even dopo 16 mesi

I telefonini intelligenti sono una sfida alla redditività degli operatori, secondo WdsGlobal: troppi utenti trovano difficile usare le funzionalità avanzate, quelle realmente redditizie

Pubblicato il 21 Apr 2010

La grande diffusione degli smartphone è sicuramente una buona
notizia per le aziende che producono i device, ma una vera sfida
per gli operatori: i telefonini intelligenti rischiano infatti di
danneggiare la loro redditività, secondo una ricerca condotta
dalla WdsGlobal su 1.000 consumatori del Regno Unito.

WdsGlobal sostiene che una combinazione di fattori (come le tariffe
flat e la complessità nella messa a punto del servizio e del
supporto) fa sì che l’operatore impieghi anche 16 mesi per
raggiungere il break-even su ogni nuovo utente di smartphone.
"I costi legati alla vendita e al successivo supporto di
smartphone è molto più alto che per un telefono tradizionale. Per
questo gli operatori spingono gli abbonati a usare al meglio le
nuove funzionalità avanzate che generano guadagno”, afferma Tim
Deluca-Smith, vice president of marketing di WdsGlobal.

Ma è proprio l’uso delle funzionalità avanzate il nodo da
sciogliere. La ricerca Uk ha scoperto che quasi un terzo dei
consumatori trova difficoltà ad attivare l’email sullo
smartphone e il 21% ad avviare la connessione Internet. "I
consumatori comprano lo smartphone convinti di poter avere
connettività totale, intrattenimento e applicazioni utili e
divertenti. Se gli operatori faranno in modo che sia davvero così
si costruiranno una base abbonati molto fedele e redditizia”,
secondo Deluca-Smith. “Purtroppo al momento l’esperienza
dell’utente non è così positiva”.

Di male in peggio, l’indagine ha scoperto che il 27% degli
intervistati non è riuscito a risolvere i problemi legati allo
smartphone usando le opzioni immediatamente disponibili e il 10%
non ha nemmeno provato a trovare una soluzione, rinunciando del
tutto a usare il servizio che non è riuscito ad attivare.
Risolvere i problemi dello smartphone richiede in media il 30% di
tempo in più che per i tradizionali feature phone, secondo
WdsGlobal.

"Una vasta percentuale di consumatori ha difficoltà con le
funzionalità avanzate e finisce col limitarsi all’uso delle
funzionalità base più familiari: voce ed sms”, nota
Deluca-Smith: un vero danno per gli operatori che cercano di
ricavare nuovo revenue dall’utilizzo dei telefonini intelligenti.

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