I cellulari distribuiti in Cina a febbraio 2022 sono in calo del 31,8% anno su anno per un totale di 14,5 milioni di unità; a febbraio 2021 erano stati distribuiti 21,3 milioni di cellulari. Drastica la flessione mese su mese: a gennaio 2022 le unità distribuite erano state 33 milioni. Lo rivelano i dati pubblicati dal Caict, China Academy of information and communications, think tank controllato dall Stato.
Il principale fattore dietro il risultato negativo è la crisi dei chip, che ha rallentato i ritmi di produzione dei marchi di dispositivi mobili. Un ulteriore elemento è rappresentato da un allungamento dei cicli di sostituzione dei cellulari da parte dei consumatori cinesi, ora più attenti alle loro spese.
Gli smartphone 5G dominano
In flessione i brand nazionali
La crisi del mercato cinese
I brand cinesi Xiaomi, Oppo e Vivo continuano a crescere ma sui mercati internazionali, mentre in Cina si è fortemente rafforzata Apple, che a ottobre 2021 ha sorpassato i vendor locali posizionandosi al primo posto per volumi di vendite grazie a iPhone13.
Gartner ha sottolineato nel suo ultimo report che Xiaomi, Oppo e Vivo sono i produttori di cellulari a più alto tasso di crescita ma il risultato si deve alle vendite in Medio Oriente, Africa, America Latina e Europa. Apple ha mantenuto alto il ritmo delle vendite in Cina anche nel quarto trimestre e ha indebolito la domanda di modelli locali, soprattutto a scapito di Oppo e Vivo.