A guidare la crescita del comparto degli smartphone nel 2025 sarà il mercato cinese, dove è prevista uno scatto in avanti importante dei device con sistema operativo Android. A evidenziarlo sono i dati del Worldwide Quarterly Mobile Phone Tracker di Idc secondo cui le spedizioni saranno destinate a crescere del 2,3% rispetto al 2024 su scala globale, per un totale di 1,26 miliardi di unità. L’outlook positivo per il 2024 prefigura un secondo anno consecutivo con il segno più per il settore, dopo la crescita del 6,1% registrata nel 2024.
Smartphone, i motivi della crescita
Uno dei fenomeni evidenziati da Idc è il fatto che il perimetro del cosiddetto ”Tam”, o total addressable market, vale a dire il massimo potenziale di revenue, nel 2025 sia destinata ad ampliarsi rispetto all’anno precedente. Questa dinamica è probabilmente dovuta alla vivacità che si registrerà sul mercato dei device Android, soprattutto in Cina, dove le sovvenzioni governative e la domanda di dispositivi aggiornati hanno invertito il trend negativo delle vendite che si era registrato negli anni passati.
La crescita media del mercato cinese dovrebbe proseguire almeno fino al 2029, con un tasso medio dell,’1,6%, per via della crescente penetrazione degli smartphone nel Paese, bilanciato da un allungamento dei cicli di aggiornamento e da una crescente propensione degli utenti a rivolgersi al mercato dell’usato.
Android accelera e cresce più di iOS
“Si prevede che quest’anno Android crescerà il 40% in più rispetto a iOS, con una crescita del 2,5% su base annua, alimentata da una crescita del 5,6% in Cina, grazie al nuovo programma di sovvenzioni del governo cinese che dovrebbe favorire soprattutto Android rispetto ad Apple – spiega Nabila Popal, senior research director del Worldwide Quarterly Mobile Phone Tracker di Idc – Mentre quest’anno iOS diminuirà dell’1,9% in Cina a causa delle sfide in corso, a livello globale si prevede un aumento dell’1,8% grazie alla forte crescita negli Stati Uniti, il più grande mercato di Apple, unita a una rapida crescita del 18% e del 9% su base annua nei mercati emergenti come India e Indonesia. Anche il lancio in corso di Apple Intelligence e il recente iPhone 16E di prezzo medio – prosegue – dovrebbero alimentare la domanda e mantenere elevati i prezzi medi di vendita per Apple, che potrà così conquistare una quota di valore del 45% nel 2025, nonostante solo il 19% delle spedizioni”.
In positivo anche io mercato Usa
“Il mercato statunitense degli smartphone dovrebbe crescere del 3,3% nel 2025, anche con i nuovi dazi del 10% imposti sulle merci provenienti dalla Cina, compresi gli smartphone – sottolinea Anthony Scarsella, research director del Worldwide Quarterly Mobile Phone Tracker di Idc – L’invecchiamento della base installata, pronta per essere rinnovata, avrà un impatto positivo sulle spedizioni dell’anno. Anche se le nuove tariffe aumenteranno leggermente i prezzi medi di vendita, la maggior parte dei consumatori statunitensi acquista gli smartphone attraverso piani rateali, spesso combinati con permute, attraverso il canale delle telecomunicazioni. Di conseguenza, è meno probabile che un eventuale aumento del prezzo medio di vendita negli Stati Uniti abbia un impatto sulle decisioni di acquisto della maggior parte dei consumatori”.
In aumento i prezzi medi di vendita
Secondo le previsioni di Idc, quindi, i prezzi medi di vendita degli smartphone saranno destinati a crescere nell’arco del 2025, per arrivare a livello globale a 434. In questo caso, a bilanciare l’incremento nelle vendite dei device Android di fascia bassa interverrà la “premiumization” della fascia alta. Proprio questo fenomeno era stato evidenziato da una recente analisi di Counterpoint Research, secondo cui – se pure sarà difficile per il mercato degli smartphone tornare ai fasti del pre-covid – negli ultimi mesi i consumatori risultano più propensi ad acquistare cellulari dai 1.000 euro in su, dotati di funzionalità di nuova generazione.
Gli Utenti pronti a pagare di più per smartphone “ecologici”
Intanto il mercato dell’economia circolare nel comparto degli smartphone arriverà nel 2027 a un valore di 150 miliardi di dollari. A evidenziarlo è la Gsma, associazione che rappresenta gli operatori di telefonia mobile su scala globale, nel report “Rethinking Mobile Phones: the Business Case for Circularity”, da cui emerge che a trainare questo trend è la rapida evoluzione dell’atteggiamento dei consumatori nei confronti della riparazione e del riutilizzo dei telefoni cellulari.
Realizzato su in campione di 10mila utenti di telefonia mobile in 26 paesi, lo studio mostra come un nuovo atteggiamento dei consumatori, unito ai cambiamenti normativi e al crescente impatto dei rifiuti elettronici contribuiscono insieme a mettere in discussione il tradizionale modello commerciale “lineare” dell’industria della telefonia mobile.
In particolare, secondo il report, più del 70% dei consumatori afferma di essere disposto a spendere di più per telefoni “green”, evidenziando così nuove opportunità di mercato per gli operatori che sceglieranno strategie improntate alla circular economy, che oltre ai chiari vantaggi dal punto di vista della sostenibilità inizia a prefigurare anche importanti opportunità di business.
“La rapida crescita della domanda da parte dei consumatori di telefoni ecologici e ricondizionati, nonché di servizi di riparazione – spiega Steven Moore, responsabile dell’azione per il clima della Gsma – rappresenta una fantastica opportunità commerciale per il settore della telefonia mobile. Per sbloccarla è necessaria una forte collaborazione lungo tutta la catena del valore, aiutata da politiche e incentivi da parte dei governi, che riuniscano produttori, operatori di telefonia mobile, ricondizionatori, riparatori e riciclatori per affrontare le principali barriere e sbloccare nuovi flussi di entrate e modelli di business a prova di futuro”.
Apple passa all’azione sull’intelligenza artificiale
Apple intanto accelera sul proprio sistema di intelligenza artificiale, e annuncia di aver programmato un investimento da 500 miliardi di dollari per i prossimi quattro anni, che saranno utilizzati per potenziare la propria capacità produttiva in questo campo. SI partità già nel 2026 con da una nuova fabbrica in Texas, a Houston, che darà lavoro a 20mila persone è produrrà server che saranno dedicati proprio a Apple Intelligence. La maggior parte delle risorse del nuovo centro di Houston lavorerà su ricerca e sviluppo, ingegneria del silicio, sviluppo software, intelligenza artificiale e apprendimento automatico. L’azienda avrebbe inoltre in programma di dare vita a un’academy nel Michigan per formare nuovi produttori di chip negli Stati Uniti e di raddoppiare, per arrivare a una dotazione di 10 miliardi di dollari, lo “U.S. Advanced Manufacturing Fund”, destinato ad aziende statunitensi che si occupano di produzione avanzata.