Dall’ex spia della Cia Edward Snowden continuano a trapelare informazioni riservate sull’intelligence Usa. Stavolta si tratta del budget 2013 del governo americano per le spese legate alla sicurezza nazionale, un documento top-secret che il Washington Post ha ottenuto da Snowden.
Secondo questo “black budget”, che ammonta a 52,6 miliardi di dollari, l’intelligence Usa avrebbe costruito un’organizzazione sempre più estesa e capillare per la raccolta di informazioni dopo gli attacchi dell’11 settembre 2011, ma resterebbe incapace di fornire al presidente informazioni cruciali sulle principali minacce.
Il governo americano rende noto dal 2007 il budget destinato all’intelligence, ma senza fornire i dettagli di come i soldi sono spesi né chiarire se gli obiettivi prefissati vengono raggiunti. Le 178 pagine del National Intelligence Program descrivono invece in dettaglio successi, fallimenti, obiettivi e tecnologie utilizzate dalle 16 agenzie governative che compongono la rete dell’intelligence americana, per un totale di oltre 107.000 dipendenti.
Il Washinton Post non ha pubblicato tutte le informazioni passate da Snowden per motivi di sicurezza nazionale, ma ha messo online alcuni dati e tabelle. Emerge così che la spesa per la Cia è quella che è stata maggiormente potenziata dopo l’11 settembre: per questa agenzia sono stati chiesti al Congresso 14,7 miliardi di dollari per il 2013, una cifra molto più cospicua di quanto veniva stimato dagli analisti ed è quasi del 50% superiore a quella destinata alla National Security Agency, considerata finora il principale destinatario dei fondi per le investigazioni di alto livello.
Sia la Cia che la Nsa hanno abbracciato in modo estensivo le nuove tecnologie per condurre le azioni di spionaggio e controllo. Tra l’altro queste agenzie stanno sempre più spesso svolgendo aggressive azioni di hacking nelle reti It per carpire informazioni o sabotare sistemi di organizzazioni o paesi “nemici”. Si tratta di iniziative definite nel documento di bilancio “operazioni di cyber-offesa”.
Le agenzie di intelligence americane sono consapevoli di rappresentare una comunità enorme che detiene informazioni chiave per la sicurezza nazionale e globale. Anche prima dell’esplosione del caso-Snowden, la Nsa aveva avviato indagini interne su almeno 4.000 suoi dipendenti che possiedono informazioni di altissimo livello. Uno Snowden-bis dovrebbe essere meno probabile.