Si chiama Snapchat, è un’applicazione di photo-messaging e vanta già 350 milioni di foto caricate al giorno, esattamente quante Facebook. Per questo gli analisti di BI Intelligence non hanno dubbi: siamo a un punto di svolta e il social network numero uno al mondo deve prepararsi a fronteggiare nuovi, agguerriti concorrenti.
Il mondo delle app appare sempre più spaccato. Foto, messaggistica, social media: in tutti questi settori si stanno affermando nuove applicazioni e nuovi servizi pensati per le piattaforme mobili che minacciano player come Facebook fino ad oggi considerati innovativi ma che BI Intelligence già definisce “legacy”, antiquati.
Persino Instagram sembra appartenere a una generazione “vecchia” di fronte al modello di Snapchat, con le foto che scompaiono e le relazioni peer-to-peer, più personali e discrete. Intanto WhatsApp, il noto servizio di messaging con 300 milioni di utenti, è riuscito a generare guadagni dagli abbonamenti annuali e i download a pagamento.
Nel suo nuovo studio, BI Intelligence analizza proprio come queste nuove start up del mondo delle applicazioni mobili si stiano trasformando in potenti piattaforme capaci di rappresentare anche un business autonomo, soprattutto grazie al successo tra gli utenti più giovani.
Secondo la società di ricerche, Internet companies consolidate come Facebook sono minacciate dall’ascesa del pubblico dei teenager e dalla loro tendenza a frammentare l’utilizzo dei social media tra più piattaforme, rivolgendosi in particolare a servizi di messaging e di blogging decentrati come Snapchat, WhatsApp e Tumblr. Si tratta di servizi mobile che eliminano molte delle feature che sono invece caratteristiche di Facebook. Come la maggior parte dei trend nell’industria tecnologica, l’esplosione del messaging e dei social media è iniziata con gli utenti più giovani ma ha finito col diffondersi anche nelle altre fasce demografiche.
Per questo BI Intelligence pensa che in futuro non sarà più possibile effettuare il cross-posting, che oggi ancora smussa gli angoli della competizione. È possibile, secondo gli analisti, che nei prossimi anni il panorama dei social media, oggi centralizzato e dominato da Facebook, si spezzetti in una serie di nodi e molteplici centri di aggregazione. Facebook lo ha probabilmente capito e ha cercato di sventare il pericolo comprando Instagram, ma non sarà sempre possibile per la società di Mark Zuckerberg proteggersi a colpi di acquisizioni.