SoftBank venderà circa 198 milioni delle azioni che possiede nell’operatore T-Mobile Us, per un valore di 21 miliardi di dollari. Dopo le indiscrezioni trapelate sui media americani, il gruppo giapponese, in una nota congiunta con T-Mobile, ha annunciato ufficialmente l’operazione. La vendita rappresenta circa il 65% della quota detenuta da SoftBank in T-Mobile Us; le azioni saranno cedute all’operatore mobile stesso, che le metterà poi in vendita tramite un’offerta pubblica e placement privati. In una seconda transazione potranno essere vendute quote anche alla società di controllo di T-Mobile, la telco tedesca Deutsche Telekom.
L’operazione è parte della strategia di Masayoshi Son, fondatore e ceo di SoftBank, che intende capitalizzare sui suoi asset liberando cash per coprire le perdite accumulate, anche a causa della pandemia di coronavirus, dal suo fondo di investimento in startup innovative VisionFund.
Transazione in due tranche
T-Mobile Us metterà in vendita sul mercato pubblico circa 134 milioni di azioni di quelle cedute da SoftBank. I sottoscrittori dell’offerta di public equity avranno l’opzione di acquistare ulteriori 10 milioni di azioni.
Marcelo Claure, membro del cda di T-Mobile e ceo di SoftBank Group International, comprerà 5 milioni di azioni dopo che saranno vendute a T-Mobile, come reso noto dall’operatore mobile nei documenti depositati presso il regolatore di Borsa americano Sec. Claure acquisterà i titoli grazie a un prestito da SoftBank.
In una seconda transazione, SoftBank darà alla capogruppo di T-Mobile, Deutsche Telekom, l’opzione di comprare altre 101 milioni di azioni del valore di circa 10,8 miliardi di dollari, fino al 22 giugno del 2024.
Se entrambe le vendite completate, la partecipazione di SoftBank in T-Mobile di ridurrà dall’attuale 24% a circa a meno dello 0,4%.
La strategia di Masayoshi Son
Nella relazione fatta agli investitori a maggio SoftBank ha rivelato che il Vision Fund ha registrato perdite per 18 miliardi di dollari. A marzo il gruppo giapponese aveva già annunciato che avrebbe venduto o monetizzato suoi asset per un valore equivalente a 41 miliardi di dollari per poter condurre operazioni di share buyback e ridurre il debito. Il cda ha di recente approvato una seconda tranche (dopo la prima di aprile) di riacquisto per 500 miliardi di yen (4,7 miliardi di dollari), come parte di un piano di buyback da 2.500 miliardi di yen varato a marzo per far risalire il valore del titolo in Borsa.
Ma la cessione delle quote in T-Mobile US serve a SoftBank soprattutto per sostenere il Vision Fund, un fondo da 100 miliardi di dollari fortemente voluto da Masayoshi Son e al quale partecipano i fondi sovrani dell’Arabia Saudita e capitali di aziende private come Apple e Qualcomm. Con Vision Fund SoftBank si è spostata dal business delle telecomunicazioni verso attività di investimento nelle tecnologie e startup più innovative.
Tuttavia molte delle aziende nelle quali il fondo ha investito non si stanno rivelando profittevoli, ha messo in guardia Masayoshi Son e il Vision Fund sta perdendo rapidamente valore. Detiene ancora la proprietà di aziende come Arm, il produttore britannico di chip, e di 88 startup, alcune delle quali in via di diventare unicorni, ma il fallimento di OneWeb, la crisi di WeWork (la cui Ipo a inizio anno è stata bloccata per le forti perdite e la scarsa trasparenza della governance) e i rischi per almeno una quindicina di società pesano sui conti di SoftBank.
L’annuncio della vendita delle quote di T-Mobile Us ha spinto al rialzo il titolo di SoftBank a Tokyo: il mercato si attende un allentamento delle pressioni esercitate sull’azienda giapponese dagli azionisti attivisti e dai creditori. SoftBank continua inoltre a profittare del fortunato investimento in Alibaba, il colosso cinese dell’e-commerce e del cloud di cui detiene il 25%.