Un’efficace trasformazione basata sul software dovrebbe portare a significativi guadagni finanziari per le organizzazioni di tutti i settori entro il 2030. Il settore delle telecomunicazioni è in testa a questa tendenza con una previsione di aumento dei ricavi del 39%, seguito da quello automobilistico, bancario e assicurativo (32%). È quanto emerge dal report “The art of software: the new route to value creation across industries” a firma del Capgemini Research Institute, frutto un’indagine condotta su 1.500 dirigenti aziendali in 13 paesi tra cui l’Italia, che ha approfondito in particolare il ruolo dell’intelligenza artificiale e l’impatto che avrà sui ricavi.
“Siamo entrati in una nuova era di trasformazione aziendale incentrata sul software”, evidenzia Riccardo Dolfi, Managing Director di Capgemini Engineering in Italia. “È necessario un cambio di paradigma se le aziende vogliono differenziarsi, innovare e rimanere competitive. Le tecnologie basate sul software non devono più essere considerate come un componente aggiuntivo o come uno strumento volto a correggere imperfezioni e migliorare il sistema esistente, ma come un asset strategico fondamentale, in grado di offrire una moltitudine di benefici e di generare vantaggio competitivo. Tuttavia, per ottenere il massimo da questa trasformazione è necessario adottare un approccio olistico: dalla creazione di partnership strategiche alla definizione di una roadmap di trasformazione precisa, in modo da garantire che l’architettura su cui si basa sia solida, sostenibile e scalabile. L’AI generativa ha un potenziale significativo in questo senso, poiché è in grado di accelerare notevolmente tutte le fasi di questa trasformazione”.
I budget per il software
Dalla ricerca emerge che un quarto delle aziende a livello globale si identifica già come “azienda software”, e un ulteriore 32% prevede di passare a questo status entro i prossimi 3-5 anni. Per l’Italia questa percentuale scende al 17% nel primo caso, e al 27% per le prospettive future.
Le organizzazioni investono un quinto del proprio budget di R&D in iniziative incentrate sul software. A livello globale, le aziende dei diversi settori investono il 18% del proprio budget in iniziative incentrate sul software. In Italia, questa percentuale scende al 14%. Tuttavia, il 60% delle organizzazioni di tutti i settori ha in programma un aumento del 9% degli investimenti in questo tipo di iniziative nei prossimi due anni. Le aziende prevedono che la quota di fatturato generato da attività legate al software quadruplicherà entro il 2030. In tutti i settori, il software e le tecnologie basate sul software come cloud, Internet of Things (IoT), reti ad alte prestazioni (compreso il 5G) e AI/ML stanno accelerando l’innovazione e l’R&D di prodotti e servizi, la creazione di esperienze personalizzate per i clienti, l’introduzione di nuovi flussi di entrate e di nuovi modelli di business, nonché la riduzione dei costi.
Gli investimenti nell’AI generativa
Lo studio rivela che sette organizzazioni su dieci pensano di utilizzare l’AI generativa per integrare e potenziare gli attuali metodi di progettazione del software nel corso del prossimo anno e ritengono che questo strumento contribuirà alla scrittura del 37% del codice nei prossimi tre anni. Solo il 28% delle organizzazioni intervistate ha dichiarato di non avere intenzione di utilizzare l’AI generativa a supporto della progettazione software nei prossimi 12 mesi.
Secondo il report, si prevede che gli strumenti di AI generativa faranno risparmiare dal 15% al 43% del tempo necessario per la progettazione del software entro i prossimi tre anni.
La questione delle competenze
Lo sviluppo di competenze software è fondamentale per garantire una trasformazione di successo. Le organizzazioni a livello globale stimano che il 39% dei propri dipendenti, il 38% in Italia, lavorerà su soluzioni software nei prossimi tre anni, ma ad oggi le competenze necessarie sono ritenute insufficienti dal 48% delle aziende, sia a livello globale che in Italia, e il 49% trova difficile reclutare talenti con competenze nel settore.
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