SCENARI

Soru “candida” Tiscali al consolidamento, e il titolo vola

Il numero uno dell’Isp in un’intervista a MF: “Non escludo che potremo partecipare a una futura fase di razionalizzazione”. Sulla fusione Wind-3: “Sensata sul piano strategico, potrà portare valore agli utenti e al Paese”

Pubblicato il 14 Ago 2015

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“Non escludo che anche noi potremo partecipare a una futura fase di razionalizzazione. Non ho l’ambizione di pensare che Tiscali possa essere uno dei consolidatori europei. Però potremo portare in dote il lavoro fatto, una buona base di clientela, l’esperienza passata e quella che svilupperemo come front runner nell’integrazione tra fisso e 3.5 GHz”. Lo afferma Renato Soru, fondatore e numero uno di Tiscali, in un’intervista a MF. Parole che hanno acceso immediatamente l’attenzione della borsa: a piazza affari in questa mattina in apertura di contrattazioni il titolo dell’Isp ha immediatamente registrato un +6,78%.

Quanto alla fusione in dirittura d’arrivo tra Wind e 3 Italia, Soru ne parla come di un’operazione “molto sensata sul piano strategico”, che “potrà portare valore agli utenti e al Paese”. L’operazione si inserisce in un mercato europeo, secondo Soru, troppo “frazionato rispetto per esempio a quello americano, dove ci sono solo 5 o 6 operatori. Questa frammentazione non ha aiutato la digitalizzazione dell’Europa né ha aiutato a fornire migliori servizi alle grandi multinazionali o alle pubbliche amministrazioni. E’ evidente che andremo incontro a un consolidamento”.

Tiscali ha in ballo la fusione con il forniture di servizi di connettività a banda larga Aria: “Grazie a quest’accordo porteremo il debito attorno ai 90 milioni e potremo rinegoziare gli interessi – spiega Soru – Ma soprattutto, l’intesa ci permette di portare avanti un progetto industriale di integrazione tra la nostra rete fissa, tra le più grandi d’Italia, e il wireless in un momento di grande opportunità, sfruttando al licenza su 40 Mhz di spettro e su frequenza 3.5 Ghz, che permetterà tra l’altro di utilizzare questa banda in sostituzione del bitstream nelle zone meno densamente popolate. E’ la banda ultralarga wireless”.

“Al di là delle posizioni diverse e a volte strumentali tra operatori, è evidente che prima o poi sarà obbligatorio passare a un’infrastruttura completamente in fibra – afferma Soru – Penso a un’unica rete in fibra, alla quale più attori possano partecipare, compresa Tiscali. Vedo e auspico un sistema unico di connessione a banda ultralarga. Ognuno troverà il modo di dare il suo contributo ricevendo benefici commisurati. La competizione tra gli operatori si dovrà giocare nella qualità dei servizi”.

Quanto al mercato delle Tlc in Ue e in Italia, Soru sottolinea: “Il mercato c’è. E il piano Junker spiega che la Ue deve investire di più nell’economia digitale. Una spinta che il premier Renzi sta provando a dare in Italia anche attraverso il progetto banda larga. Nel nostro Paese il mercato è grande e molto aperto”.

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