“Oggi ci dobbiamo interfacciare con una forte e concreta minaccia, ossia la continua spinta, da parte di alcuni grandi operatori del mercato Ott, a raccogliere, indirizzare e oscurare il traffico dati e renderlo inaccessibile. Questo pone un grosso problema in termini di sicurezza, sottraendo potenzialmente ingenti quantità di dati dalla visibilità dei soggetti deputati al loro controllo. Ciò ripropone il tema, cruciale sia per l’Italia che per l’intera Europa, della sovranità dei dati e delle riappropriazione delle tecnologie”. A parlare è il vicepresidente dell’Associazione Italiana Internet Provider (Aiip) Giuliano Peritore, intervenuto in occasione del Convegno annuale della federazione, intitolato “Futuro delle telecomunicazioni: operatori di mercato e agenda europea”, e di scena ieri a Roma.
Lo scenario italiano: operatori al bivio
I temi affrontati durante il dibattito sono stati prima di tutto la situazione delle reti di accesso in fibra ottica e lo scenario del mercato del cloud. “In un contesto di fermento del settore con l’operazione di split di Tim, è evidente che oggi gli operatori (sia quelli che si occupano di infrastrutture civili e business, sia quelli impegnati ad integrare reti di terzi come Fasweb e Openfiber) esprimono una forte emancipazione e un contenuto tecnologico sufficiente per fare davvero la rivoluzione digitale del Paese”, ha spiegato il presidente di Aiip Giovanni Zorzoni. “La nuova Tim divisa vorrà contribuire a questo processo di trasformazione digitale competitiva, sempre più focalizzata a migliorare servizi e creare valore? O gli operatori di mercato, cresciuti e irrobustiti dopo trent’anni di liberalizzazione del settore, proseguiranno da soli su questa strada?”.
Nel secondo panel dedicato alla cybersicurezza si è posta l’attenzione sulle modifiche agli standard di internet che i grandi cloud provider extraeuropei stanno tentando di introdurre, in maniera progressiva, così estendendo il loro controllo sull’intera catena dei dati, dai client ai sistemi operativi mobili da un lato, dei fissi dall’altro, nonché del traffico dati lato server.
Infrastrutturazione, serve coordinamento tra le iniziative finanziate
È seguito quindi l’intervento del presidente di Infratel Italia Alfredo Maria Becchetti, di cui Zorzoni ha riconosciuto il merito di essere “l’unico vero operatore ‘wholesale only’ neutrale perché affitta le fibre spente non erogando servizi trasmissivi, e che ha fatto tanto per il settore grazie ai voucher dedicati alle imprese che sono stati di grande stimolo nel 2022 e nel 2023, e che si è impegnato ad introdurre i voucher per le famiglie”.
Becchetti, in particolare, ha ricordato l’evoluzione del mercato nazionale dell’ultrabroadband: “Siamo partiti da una situazione inaccettabile che vedeva l’Italia in fondo alle classifiche europee per penetrazione della fibra, oggi siamo risaliti alla metà, ma non è ancora sufficiente per il cliente residenziale e ancora di più per l’utenza business, per l’economia italiana intera. È indispensabile un coordinamento tra le iniziative finanziate totalmente o parzialmente da fondi pubblici, e quelle dai tanti fondi privati, per evitare da un lato la sovrapposizione di interventi nelle stesse aree, e, dall’altro, che alcune zone non vengano minimamente coperte. Questo per incoraggiare interventi privati che non devono essere messi in competizione con investimenti pubblici”.