Le Marche spingono l’acceleratore sulle smart city e il governatore Gian Mario Spacca chiede al ministro dell’Istruzione, Francesco Profumo, di sostenere la realizzazione di centro per l’innovazione tecnologica.
“La Regione Marche aderisce alla Strategia di Europa 2020 e Horizon 2020 per una crescita intelligente, sostenibile ed inclusiva, fondata in particolare sull’Unione dell’innovazione – ha ricordato Spacca in occasione della per la presentazione del bando nazionale “Smart cities & communities” – Vantiamo le migliori università a livello nazionale, imprese e istituzioni che operano nell’eccellenza, ma gli investimenti per la ricerca e lo sviluppo sia nel settore pubblico che privato sono stati finora carenti. Occorre quindi lavorare tutti insieme superando gli egoismi di parte per trovare una progettualità condivisa che ci aiuti a colmare il gap strutturale che ci zavorra nella competitività e a curare questa sorta di schizofrenia che ci vede come la regione più manifatturiera d’Italia, ma ancora troppo debole sul fronte dell’innovazione”.
L’obiettivo delineato è “migliorare le condizioni generali e l’accesso ai finanziamenti per la ricerca, facendo in modo che le idee innovative si trasformino in nuovi prodotti e servizi in grado di stimolare la crescita e l’occupazione di qualità soprattutto dei giovani”.
Ma per raggiungere questi ambiziosi obiettivi serve un centro ad hoc. “Siamo l’unica Regione a non avene uno – ha sottolineato – E’ necessario un motore più forte e radicato, un centro di ricerca partecipato dalle Università perchè le convenzioni con i più prestigiosi istituti internazionali non sono più sufficienti”. Le Marche hanno accordi di collaborazione con Infn, Cerne Issna.
Le smart community ideali per il territorio – considerando che lì solo 20 Comuni su 237 superano i 15mila abitanti – è un ecosistema completo su base regionale, che rispetti competenze e capacità dei soggetti coinvolti per il miglioramento continuo dell’amministrazione regionale valoriz zando eccellenze, promuovendo il riuso di soluzioni, finanziando progetti a rete, tracciando percorsi normativi e tecnici per l’adozione di standard comuni, programmando interventi in ottica unitaria, scegliendo strategie di sintesi per rafforzare coesione e politiche integrate di pubblica amministrazione e territorio inteso come imprese, università e centri di ricerca e trasferimento tecnologico. “Marche ecommunity” tende a fungere da catalizzatore tra i diversi soggetti creandoun potenziale bacino di utenti consapevoli dei reali vantaggi del modello di lavoro a rete che vedrà su MCloud la piattaforma abilitante.
“Nel 2010 – ha detto ancora Spacca – a favore della ricerca e dello sviluppo è stato destinato 1,2 % del Pil nazionale e lo 0,7 di quello regionale contro una media europea dell’1,9 (2,8 Germania e 2,3 Francia), una media Ocse del 2,4 e una media Usa del 2,9. Questi dati hanno inciso sulla produttività del nostro sistema che negli ultimi dieci anni è sempre stato inferiore alla media dei Paesi Euro e Ocse. Ancor più preoccupanti i dati delle attività private che hanno riversato alla ricerca lo 0,3 a livello regionale e lo 0,5 a livello nazionale. La conseguenza è la mancata crescita del Paese. Per questo la Regione Marche ha deciso di fare un balzo in avanti con una serie di interventi a favore della ricerca, dello sviluppo, dell’innovazione e trasferimento tecnologico per dare nuovo slancio alla competitività”.
Nel periodo 2008-2011 sono stati stanziati 583 milioni di euro di finanziamenti agevolati e 141 milioni di euro di incentivi per un totale di 1.618 progetti finanziati. Tra i nuovi progetti regionali di “smart specialisation” vanno ricordati la casa intelligente per la longevità attiva; il social housing; il cluster tecnologico Ambient Assisted Living; cloud Marche”.