Settecento milioni per Sparkle. Il Ministero dell’economia e delle finanze insieme con Retelit (controllata di Asterion Industrial Partners) ha presentato l’offerta vincolante a Tim per acquisire l’intero capitale di Sparkle, valida fino al 27 gennaio 2025.
La palla passa ora a Tim che fa sapere che “avvierà quanto prima il relativo processo di valutazione e decisione”.
L’offerta è subordinata a ordinarie condizioni per operazioni di questa natura e al completamento del processo di finanziamento.
Essendo infatti il Mef controllante di Cdp, azionista rilevante con il 9,8% del capitale, e in maggioranza nel nuovo schema societario di Sparkle (si parla del 70%), l’offerta dovrebbe seguire l’iter delle operazioni con parti correlate.
I conti di Sparkle
Nel 2023 Sparkle ha registrato un Ebitda di 130.8 milioni un Ebit negativo di 9.3 milioni e una perdita netta di 42.5 milioni.
L’operazione, configurandosi come una transazione tra parti correlate, richiederà tempo per l’approvazione e potrebbe comportare una svalutazione della partecipazione prima della vendita.
Il commento degli analisti Intermonte
Secondo Intermonte “la valutazione è in linea con quella citata nei giorni dalla stampa e con la stima nella nostra Sop (Ev di 735 milioni). Pur non generando plusvalenza, la cessione dell’asset consente alla ServCo di Tim di incassare ulteriori risorse finanziare da destinare al suo piano di rilancio e abbattere il debito (stimiamo una riduzione della leva di 0.1x EbitdaaL) senza compromettere il profilo di generazione di cassa (Sparkle non destinata a generare cassa in arco piano)”. Ai prezzi correnti, escludendo Sparkle (EV di 0.7 miliardi) e la partecipazione in Inwit (0.25 miliardi, closing già avvenuto), la ServCo di Gruppo tratterebbe a 3.9x EV/EbitdaaL’25E (settore a 5.6x).