LA CONFERENZA

Spazio, Pd: “L’Italia deve tornare protagonista”

Oggi a Roma la II Conferenza Nazionale sulle Attività Spaziali del partito: il semestre europeo di presidenza occasione per rimettere al centro il settore. Ceccotti: “Prioritario elaborare politiche strategiche e rendere pienamente operativa l’Asi”. E sui progetti: “Spingere Galileo, Gmes e servizi di Tlc”

Pubblicato il 15 Apr 2014

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Il semestre di presidenza italiana deve rimettere al centro le attività spaziali. E’ quanto emerge dalla seconda Conferenza Nazionale sulle Attività Spaziali organizzata dal Pd a Roma.

Per Enrico Ceccotti del Dipartimento Economia Pd “il semestre deve essere occasione per l’Italia di proporre o imporre al dibattito le sue idee (e i suoi interessi) magari con un certo grado di innovazione rispetto alle tendenze inerziali di una filiera per moltissimi versi autoreferenziale”. Trattandosi di temi di portata governativa ed interministeriale (Politica estera, Politiche europee, Politica industriale, R&D&I, Risorse finanziarie e poi ambiente, sicurezza, territorio, ecc.). Per Ceccotti l’assenza di un tavolo di coordinamento e regia presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri per la preparazione degli eventi così prossimi può limitare la nostra capacità di negoziazione sul tavolo europeo.

In parallelo vanno messe in atto una serie di iniziative qui proposte. “Prima di tutto – prosegue Ceccotti – serve regolare con assetto stabile e sostenibile la governance nazionale del filiera spaziale. Lo sguardo europeo è fondamentale anche per il rilancio di una politica nazionale che metta al centro il cittadino con le sue varie istanze. Tutto ciò anche al fine di evitare conseguenze disastrose, soprattutto sul comparto industriale e occupazionale per le grandi come per le piccole e medie imprese. Considerando le forti implicazioni di carattere internazionale che tali attività comportano è fondamentale una stretta connessione della politica industriale spaziale con le politiche di difesa, di sicurezza nazionali e europee e con le politica estera”.

In questo contesto il coordinamento interministeriale italiano è fondamentale per portare avanti un cambio di governance del settore spaziale contrattandola con l’Unione Europea. “E’ un’opportunità per l’Italia, anche al fine di utilizzare al massimo i finanziamenti Ue sia sui grandi programmi come Galileo e Gmes, sia per quanto concerne gli sviluppi tecnologici e di innovazione per la piccola come per la grande industria attraverso l’utilizzo delle risorse messe a disposizione da Horizont 2020 – sottolinea Ceccotti – Per tutte queste ragioni è comunque necessario un organismo responsabile delle attività spaziali sotto la Presidenza del Consiglio che svolga funzioni di indirizzo e coordinamento tra i ministeri Mise, Miur, Difesa, Interni, Ambiente, Agricoltura ecc. Il fine è di valorizzare non solo la ricerca spaziale ma anche lo sviluppo, la produzione per grande e piccola impresa e i servizi applicativi”.

Riflettori puntati anche sulle sorti dell’Asi. A preoccupare il Pd la situzione di incertezza in cui versa l’ente sia per i tagli sia per l’intervento della magistratura che ha creato una discontinuità nella gestione.

“Riteniamo l’Asi una parte fondamentale per la gestione della filiera in termini di ricerca, innovazione tecnologica e gestione delle attività industriali e di servizi – dice Ceccotti – Per questa ragione è indispensabile la massima trasparenza nel suo funzionamento”. Il Partito Democratico chiede al Governo di intervenire, attraverso il Commissario oggi e il nuovo gruppo dirigente di prossima nomina, di far luce con tempestività sull’operato trascorso dell’Asi cui far seguito un profondo rinnovamento della sua struttura e della sua gestione. Nell’Asi vanno nettamente separate le funzioni di indirizzo e controllo da quelle gestionali delle società controllate (Cira e altro) anche in termini di gruppo dirigente.

“Si intraprendano tutte le azioni utili per mettere l’Asi nelle condizioni di funzionare al meglio definendo anche il suo ruolo e collocazione in una indispensabile politica di governance della filiera”, chiede Ceccotti.

Infine deve essere rafforzato un metodo di lavoro con bandi pubblici per garantire la piena applicazione del principio di trasparenza e poter effettuare le designazioni selezionando le candidature in base all’elevata e qualificata professionalità. L’applicazione rigorosa di queste regole permette di evitare di far sorgere conflitti di interesse.

“Il rafforzamento delle risorse deve coniugarsi con un recupero di trasparenza, un riassetto dell’Agenzia nell’ambito della Governativa definizione di una seria politica di filiera – spiega – In una nuova ottica Asi assumerebbe un ruolo di agenzia tecnica che applicherebbe le direttive governative per la ricerca spaziale lasciando ad altri il resto della filiera (industria e servizi)”.

I criteri di nomina del nuovo gruppo dirigente dell’Asi devono infine ispirarsi alla massima trasparenza nella gestione, al non accentramento degli incarichi e a evitare qualsiasi potenziale conflitto d’interessi. Al governo dell’Asi si debbono assommare competenze tecnico-gestionali e di visione strategica (per i posizionamenti nazionali rispetto agli altri paesi e nelle Istituzioni europee).

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