Spiragli di ripresa per l’indotto delle Tlc

Il mercato degli “equipment” crescerà quest’anno dell’1,5% dopo la battuta d’arresto del 2009, trainato dalla telefonia mobile e dai servizi

Pubblicato il 17 Feb 2010

Annus horribilis come previsto, il 2009 per il mercato delle
attrezzature telecom. Ma il 2010 può riportare un cauto ottimismo:
la crescita prevista è dell’1,5%, secondo Idate. Il recupero
sarà lento soprattutto in alcuni settori: attrezzature per aziende
e accesso sia fisso che mobile. Meglio i cellulari e i servizi per
infrastrutture telecom.

I primi segnali di rallentamento del settore si sono manifestati
fin dall’estate 2008; poi l’anno scorso i produttori sono stati
duramente colpiti dalla recessione. Le difficoltà incontrate dal
mercato delle attrezzature telecom sono state causate soprattutto
dalla drastica ridzione delle spese da parte delle telco. Le
previsioni per il 2009 sono per una contrazione del 2%, calcola
Idate, dopo anni col segno più.

Particolarmente colpito l’anno scorso il segmento della telefonia
mobile, passato da una crescita a due cifre nel 2002 a una perdita
del 4% nel 2009. In termini di volumi, il numero di telefonini
venduti è sceso del 6% l’anno scorso, a 1,12 miliardi di unità,
contro la crescita del 6% del 2008, che già era stata inferiore
alle previsioni iniziali. La risalita è lenta: il mercato dei
cellulari è ancora in difficoltà e nel 2010 la crescita anno su
anno sarà limitata a un +2,5%.
 
Quanto all’infrastruttura di rete, gli operatori si sono
dimostrati selettivi nelle loro spese, concentrando gli
investimenti nelle attrezzature per la trasmissione basata su Ip e
ottica, per soddisfare la crescente richiesta di banda dei loro
clienti residenziali e business. Anche le vendite di attrezzature
mobili hanno risentito della crisi, ma il segmento continua a
dominare la spesa dell’industria delle telecomunicazioni in tutto
il mondo. I vendor considerano interessanti le opportunità di
crescita soprattutto in alcune regioni, come il Medio oriente,
l’Africa e l’America Latina, in vista delle aste per il 3G.
 
Segno meno per il mercato per le infrastrutture fisse nel 2009; la
transizione degli operatori alle reti Nga e in particolare
all’Fttx non è stata sufficiente a bilanciare il declino delle
vendite di attrezzature per il Dsl (-15%).
 
Dall’altro lato, continuano gli analisti, c’è da dire che
l’attuale situazione economica ha fatto risalire la domanda di
servizi come le managed solutions che aumentano l’efficienza. Gli
sforzi dei carrier per tagliare i costi si sono tradotti nel 2009
in un forte aumento dei contratti di outsourcing legati alle
infrastrutture; inoltre molti operatori hanno fatto ricorso
all’infrastructure sharing.

In cifre, i cellulari, segmento leader, valevano nel 2008 124
miliardi; nel 2009 sono scesi a 120; quest’anno la previsone è
per 123 miliardi, per arrrivare a 146 nel 2013.  Le attrezzature
enterprise valevano 30,8 miliardi nel 2008, 29,4 nel 2009 e per
quest’anno è prevista ancora contrazione: 29,1 miliardi. La
ripresa è molto lenta: 29,6 miliardi nel 2013. Crescita molto
lenta anche per l’accesso fisso (6,6 miliardi nel 2008, 6,4 nel
2009, 6,5 nel 2010, 6,8 nel 2013) e per l’accesso mobile (stabile
a 26,2 miliardi nel 2009, scenderà a 26 nel 2010 per arrivare a
27,6 nel 2013). Meglio i servizi per infrastrutture, che non hanno
conosciuto battute d’arresto: 22,4 miliardi nel 2008,  24 nel
2009, 26,3 nel 2010, 36,300 nel 2013.

La crisi ha inciso anche sulle performance dei vendor e sul loro
posizionamento di mercato. Nortel è stata la prima vittima
dell’annus horribilis, con la bancarotta a la vendita delle sue
divisioni. Oggi, secondo l’analisi di Idate, il mercato è
dominato da cinque colossi, tra cui Ericsson, che ha rafforzato la
sua posizione rilevando parte delle attività di Nortel e
espandendosi ulteriormente in Nord America. Hanno sofferto
produttori più piccoli come Motorola: la mancanza di massa critica
rende difficile vincere la feroce guerra dei prezzi. Alcuni mega
merger hanno prodotto risultati deludenti nella crescita del
revenue, come nel caso di Alcatel-Lucent e Nokia-Siemens. Godono di
ottima salute invece i produttori cinesi, pur se rallentano il
passo rispetto agli ultimi cinque anni. Huawei, cresciuta finora a
ritmi del 40%, dovrebbe “fermarsi” a un +20% nel 2009.

Nella classifica mondiale, Cisco è il primo provider di
attrezzature di rete per entrate generate, cresciuto nel 2009 del
5,4% rispetto al 2008; seguono Ericsson (+1,3%), Alcatel-Lucent
(-8,4%), Nokia Siemens networks (-10,1%), Huawei (+20,5%), Nec 
(-7,4%), Motorola (-2,5%), Nortel (-34,5%), Juniper (-0,8%) e Zte
(+39,4%).
 
Infine, i produttori di cellulari: Nokia resta numero uno con uno
share di mercato del 36% nel 2009. Tuttavia le vendite nei mercati
emergenti scendono a causa della crisi e la pressione della
concorrenza sale. I due maggiori produttori coreani, Samsung e Lg,
hanno consolidato la loro posizione e occupano saldamente il
secondo e terzo posto della classifica, avendo accresciuto il
market share dal 2008 al 2009. Anche in questo settore, Motorola
mostra di essere in difficoltà, mentre cresce Zte, ormai sesto
maggior produttore mondiale di handset. 

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Analisi
Video
Iniziative
Social
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati