Dopo un lungo braccio di ferro con i giapponesi di Softbank per l’acquisizione del terzo operatore mobile americano, Sprint Nextel, Dish Network si fa da parte: Dish ha ufficialmente rinunciato a comprare il carrier, come si legge nei documenti presentati al regolatore di Borsa Sec (e come avevano già previsto diversi analisti nelle settimane passate). Softbank, prima ad aver lanciato la proposta d’acquisto per Sprint, si avvia a prendere il controllo della telco e a trasformarla in un colosso degno di far concorrenza alle leader del mercato americano At&t e Verizon.
Nei documenti registrati presso la Securities and Exchange Commission, Dish afferma di “aver deciso di abbandonare ogni tentativo di acquisire” Sprint, e, di conseguenza, avvierà un’operazione di buy-back sui 2,6 miliardi di dollari di titoli che aveva emesso a maggio per finanziare l’operazione. Gli azionisti di Sprint si riuniscono oggi, 25 giugno, per votare sulla proposta di acquisto di Softbank, che ha offerto 21,6 miliardi di dollari per il 78% del carrier, e a questo punto non si prevedono colpi di scena.
Dish ha indicato che ora il suo obiettivo è concentrarsi adesso sull’acquisizione di Clearwire, ma anche qui si tratta di un percorso a ostacoli, perché Sprint ha lanciato a sua volta un’offerta di 5 dollari per azione. Secondo gli analisti, è proprio l’acquisto di Clearwire e del suo spettro il vero, ultimo, obiettivo di Softbank nell’assumere il controllo di Sprint.
Se Dish perderà anche la battaglia per Clearwire, non avrà altra scelta che guardare all’Europa: lo afferma Luis Benguerel, equity trader della Interbrokers a Barcellona. Nel nostro continente l’operatore satellitare americano può trovare società da comprare a prezzi molto più convenienti.
“E’ un gran giorno per noi”, ha commentato il Ceo di SoftBank, Masayoshi Son, durante l’incontro annuale degli azionisti a Tokyo. Non va tuttavia dimenticato che l’offerta che Softbank ha dovuto potenziare in seguito alle pressioni di Dish offre più vantaggi agli azionisti di Sprint, ma ridurrà di 3 miliardi di dollari la cifra che i giapponesi potranno spendere per migliorare le reti o comprare nuovo spettro.
Dish, inoltre, è un rivale tenace: secondo gli analisti, Sprint rischia di ritrovarsi a fronteggiare l’operatore satellitare nella prossima asta per il blocco di frequenze chiamato 1900 MHz PCS H cui Sprint ambisce per la sua rete Lte. Il braccio di ferro potrebbe non essere finito.