Nel mondo anglosassone è sempre più diffusa l’unione dei servizi televisivi e di telefonia. L’ultima novità arriva dagli Stati Uniti, dove il provider della tv satellitare Dish Network vorrebbe acquisire l’operatore di telefonia mobile Sprint Nextel per 25,5 miliardi di dollari. La proposta si inserisce a gamba tesa nelle trattative che avevano visto la compagnia oggetto di interesse anche da parte della giapponese Softbank, la cui offerta però si era arrestata circa sei mesi fa a soli 20 miliardi di dollari. Il provider della pay tv, secondo quanto affermato dal Wall Street Journal avrebbe rilanciato non solo con l’importo, ma anche in merito alla quota dell’azienda da acquistare: l’83% contro il 70% offerto dall’azienda di telecomunicazioni nipponica.
L’operazione porterebbe Dish Network a spendere 17,3 miliardi di dollari in contanti e 8,2 in titoli. Ogni azione di Sprint sarebbe acquistata così a 7 dollari, suddivisi per l’esattezza in 4,76 dollari cash e 2,24 in titoli Dish per ogni cedola di Sprint Nextel rilevata. Il prelistino di Wall Street ha accolto con favore la notizia, portando il titolo di Sprint su del 10%. Non sembra dunque preoccupare gli analisti la zavorra che Sprint porterebbe in dote: 35,3 miliardi di dollari di debiti contro appena 14,3 miliardi di entrate.
Ciò che attira l’interesse degli operatori di Borsa è capire se la strategia industriale di Dish Network – capitanata dal presidente Charles Ergen – avrà successo. In particolare, il provider riuscirebbe a differenziare la sua offerta, attualmente concentrata sulla tv satellitare, e potrebbe offire pacchetti bundle che uniscano alla tv anche i servizi di telefonia fissa e mobile, oltre alla banda larga (in crescita in tutti gli Usa, al contrario di quelli televisivi a pagamento).