L'OPERAZIONE

Sprint Nextel, scontro tra Dish e Softbank per il controllo

Le società hanno messo in campo offerte per oltre 20 miliardi. Ma resta da sciogliere il nodo del debito accumulato dal carrier

Pubblicato il 30 Apr 2013

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E’ battaglia senza esclusione di colpi per l’acquisizione della società di telefonia mobile Sprint Nextel: il colosso giapponese SoftBank ha accusato la rivale americana Dish Networks di aver lanciato un’offerta che schiaccerebbe con il debito l’azienda, non offrirebbe alcun know-how di telecomunicazioni e danneggerebbe gravemente le sue prospettive di rilancio. Dish ha presentato un’offerta da 25,5 miliardi di dollari, più generosa sulla carta di quella di SoftBank che si attesta sui 20 miliardi, con l’obiettivo di offrire servizi combinati di telefonia, Internet e televisione satellitare. Il chief executive di SoftBank, Masayochi Son, ha però definito il suo avversario, Charles Ergen di Dish, un “dilettante disperato”. Son ha valutato la sua offerta migliore su undici aspetti: tra gli altri, Dish avrebbe un debito complessivo di 50 miliardi dopo la fusione mentre SoftBank garantirebbe risparmi annuali per due miliardi.

L’operazione porterebbe Dish Network a spendere 17,3 miliardi di dollari in contanti e 8,2 in titoli. Ogni azione di Sprint sarebbe acquistata così a 7 dollari, suddivisi per l’esattezza in 4,76 dollari cash e 2,24 in titoli Dish per ogni cedola di Sprint Nextel rilevata.

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