"Accanto a seri imprenditori televisivi ci sono troppi commercianti di frequenze, troppe persone che non puntano a fare televisione, ma a mungere le casse pubbliche facendo incidentalmente televisione" con "frequenze assegnate a chi non ha un dipendente, giornalisti con contratti da operatori del commercio o archivisti, contributi non versati o versati a istituti sbagliati": lo dice Paolo Ciampi, presidente dell’Associazione stampa toscana, presentando un rapporto sulla televisione in Toscana intitolato "Tra il digitale e il Far West".
Secondo il rapporto presentato da Ciampi il mondo delle tv locali è afflitto da "televendite dilaganti che sembrano valere più di onesti programmi di informazione e servizio".
Per questo l’associazione ha presentato un protocollo per la trasparenza e il rispetto delle regole e dei diritti dei lavoratori nelle emittenti toscane, che la Regione Toscana si è impegnata a predisporre. Il protocollo, è stato spiegato, sara’ rivolto alle emittenti televisive e l’obiettivo ‘e’ quello di sollecitare gli editori al rispetto dei contratti giornalistici e delle regole piu’ in generale, legando a questi aspetti la possibilita’ di accedere a contributi pubblici o finanziamenti per campagne di comunicazione, pubblicita’ o iniziative politiche e istituzionali’.