Il conto alla rovescia è partito. Il 22 marzo sul tavolo del cda di Enel approderà il “dossier” fibra ed è altamente probabile che già in quella data si dia il via libera al progetto che prevede la realizzazione della rete in fibra da parte di Enel Open Fiber, la newco capitanata da Tommaso Pompei, in 250 città insieme con Wind e Vodafone.
In audizione presso le commissioni Lavori pubblici e industria del Senato, l’Ad della energy company Francesco Starace ha fatto il punto sullo stato di avanzamento dei “lavori”. Se le trattative con Wind e Vodafone sono in “fase avanzata” – ha detto Starace specificando che si tratterà di “un accordo commerciale” – “ci sono tavoli aperti anche con Telecom Italia e Fastweb”. E anche Metroweb sarebbe interessata a scendere in campo. Starace ha puntualizzato che “i soci saranno soprattutto finanziari”: di fatto si punta a mettere a fattor comune le risorse per la realizzazione della nuova rete ultrabroadband. E la partita, ci ha tenuto a sottolineare l’Ad, è aperta a tutti gli interessati, “investitori istituzionali e privati, nazionali e esteri”.
Ma la società non intende buttarsi nel business delle Tlc: “Il nostro obiettivo è di costruire, gestire e manutenere l’infrastruttura in fibra offrendo servizi di vendita all’ingrosso sia passivi che attivi; sia nelle zone di successo di mercato sia in quelle a fallimento”. Per queste ultime però bisognerà aspettare le gare Infratel.
Starace ha anche evidenziato che la realizzazione della rete da parte di Enel Open Fiber prevede un risparmio di costi nell’ordine del 30-40% grazie all’uso dell’infrastruttura elettrica. “La rete elettrica, se messa in confronto con quella di tlc, ha sempre una maggiore capillarità: le cabine elettriche sono più vicine alle abitazioni rispetto agli armadi della linea telefonica. Di qui discendono le nostre considerazioni dal punto di vista dei costi”. Starace ha inoltre fatto notare che se “la rete di tlc può raggiungere 21 milioni di clienti finali, quella elettrica arriva a 32 milioni”. Tra l’altro, ha aggiunto l’Ad di Enel, “esiste un potenziale di creazione di valore anche all’estero”, dove l’Enel potrebbe raggiungere con la fibra altri 30 milioni di clienti con le reti che possiede in Spagna, Romania, Rio, Santiago del Cile, Bogotà, Lima, e nella parte sud di Buenos Aires.