La metà delle nuove imprese di telecomunicazioni e servizi di accesso a Internet è guidata dagli under 35. Sul fatto che il digitale sia un fattore micidiale di sviluppo dell’economia e quindi del mercato del lavoro i dubbi sono ormai ridotti all’osso e i dati di Unioncamere e InfoCamere dimostrano che i giovani italiani stanno investendo sul proprio futuro digitale. Anche e soprattutto mettendosi in proprio. Su 100 nuove imprese aperte durante il 2016 nei due settori prima citati la percentuale di imprenditori con meno di 35 anni si attesta al 52,4%, con il peso della componente giovanile che nel comparto tlc è arrivato a pesare per un quinto del totale.
“Innovazione ma anche riscoperta e valorizzazione delle tradizioni del nostro Paese sembrano guidare le scelte d’impresa dei giovani – commenta Ivan Lo Bello, presidente di Unioncamere -. Se il digitale è certamente il futuro delle economie avanzate come la nostra, la ricchezza e varietà delle produzioni agricole e agroalimentari sono una peculiarità dell’Italia che i giovani stanno evidentemente riscoprendo. E questo avrà effetti positivi sotto molti punti di vista. Non ultimo, quello della cura e della tutela del territorio”.
Lo Bello cita l’agricoltura perché la carica dei giovani neo imprenditori sta conquistando anche questo mercato: quasi 10mila le iscrizioni under 35 nel 2016, oltre un terzo di quelle totali del settore. E proprio l’agroalimentare è uno di quei segmenti che dall’innovazione digitale può ottenere grandi vantaggi, come dimostra la crescente diffusione di sistemi hi-tech per la coltivazione e l’allevamento.
Dal punto di vista geografico, c’è da segnalare che in generale la Basilicata è la regione in cui le imprese giovanili hanno particolarmente accelerato il passo nel 2016 rispetto al 2015: +16,7% il saldo tra iscrizioni e cessazioni e +1.078 le imprese. A seguire si incontra il Molise (+14,7%) e il Trentino Alto Adige (+13,8%). I tassi di crescita più contenuti si registrano invece in Abruzzo (+7,1%), Valle d’Aosta (+8,5%) e Sicilia (+8,8%). In valori assoluti, la classifica è però guidata da Lombardia (+8.800 imprese di under 35), Campania (+8.600) e Lazio (+7.600).