“L’Europa ha il potenziale per essere incredibilmente eccitante”. Così il ceo di At&t, Randall Stephenson, ha reso noto l’interesse del colosso Usa per il Vecchio Continente, finora solo ipotizzato. E un paio di settimane fa il ceo aveva anche annunciato la disponibilità ad acquistare attività di telefonia mobile in Europa se ce ne fossero disponibili al giusto prezzo. Ma a certe condizioni che lo stesso Stephenson, ha evidenziato in occasione di una sua visita nel Vecchio Continente, chiedendo “politiche coerenti sulle frequenze in modo da offrire condizioni più interessanti per le aziende che operano nel wireless”.
“Aziende come At&t – ha sottolineato – hanno bisogno di rassicurazioni sul fatto che le politiche pubbliche siano favorevoli agli investimenti sulle reti che hanno bisogno di aggiornamenti per l’evoluzione a lungo termine e per l’Lte”.
Stephenson ha detto che servono modifiche alle regole sulle licenze delle frequenze: occorre dare agli operatori la possibilità di controllare ampie aree di territorio per lunghi periodi di tempo per incentivare a realizzare investimenti sulle reti validi anche per il futuro. Alcuni paesi offrono licenze di circa 10 a 12 anni contro i 30 degli Stati Uniti e possono rimette all’asta le frequenze a nuovi operatori a fine licenza. E questo rende difficile costruire una rete pan – europea dal momento che ogni paese vende diverse porzioni di spettro in base alle proprie modalità.
Il ceo ha anche evidenziato che l’Europa ha bisogno di un mercato in cui gli operatori possano scambiarsi porzioni di spettro, permettendo di assemblare pezzi della loro rete e renderle più efficienti. E ha chiesto ai regolatori di smettere di riservare le frequenze ad una tecnologia specifica , come avvenuto con il 3G e dare alle aziende una maggiore flessibilità per utilizzare lo spettro come meglio credono .
Intanto, il colosso Usa sarebbe in trattative con America Movil per entrare nel mercato europeo delle telecomunicazioni insieme. A dirlo il quotidiano danese De Telegraaf, citando fonti vicine alla vicenda. I colloqui sarebbero incentrati su chi deve operare in un determinato paese.