Sale la retribuzione per i lavoratori dei call center. Il ministero del Lavoro ha adottato Decreto direttoriale n. 77 che aggiorna il costo medio orario del lavoro per il personale dipendente da imprese aggiudicatarie di servizi di call center. Il primo adeguamento era stato adottato a fine 2017 per poi entrare in vigore a gennaio; dopo la firma del nuovo contratto nazionale del settore si sono resi necessari ulteriori aggiornamenti.
Il costo deve oscillare tra i 0,4016 euro di un lavoratore di secondo livello – il primo livello nel contratto delle Tlc non è contemplato – e i 0,5092 del quinto livello. Non sarà dunque più possibile mettere in piedi gare per l’affidamento di servizi di customer care che vadano al di sotto di questi parametri. La retribuzione annua lorda del lavoratore non deve stare al di sotto dei 18.635,36 euro di un addetto di secondo livello; per il quinto livello la retribuzione deve essere di 23.655,68.
“Il costo del lavoro – spiega a CorCom, Fabio Gozzo della Uilcom – è stato parametrato non alla quantità effettiva di minuti in cui l’addetto è al telefono ma prendendo in considerazione anche le pause di legge e i cosiddetti tempi di inoccupancy in cui l’addetto è al videoterminale ma non in comunicazione con il cliente”.
Deroghe a questi parametri sono consentite solo nel caso in cui l’azienda goda di eventuali benefici; nel caso di oneri derivanti dall’applicazione di eventuali accordi integrativi aziendali (ticket, mensa, premi, indennità, ad esempio); oneri a valle di interventi relativi a infrastrutture, attrezzature, macchinari.