La Commissione europea si prepara alla transizione verso la presidenza di Jean-Claude Juncker e il posto della vice president per la Digital agenda, Neelie Kroes, sarà preso da ben tre politici, il tedesco Günther Oettinger, commissario per l’economia e società digitale (già approvato), l’ex primo ministro finlandese Jyrki Katainen, vice president per il lavoro, la crescita, gli investimenti e la competitività (in attesa di approvazione) e l’ex primo ministro estone Andrus Ansip, vice president per la Digital agenda (anche lui in attesa di conferma).
Strand Consult pensa però che finora i nuovi commissari abbiano solo ripetuto la vecchia retorica della Commissione Ue (far ripartire l’economia, aumentare la competitività e i posti di lavoro), senza indicare in concreto come saranno raggiunti gli obiettivi. Eppure, nota la società di analisi, il momento è critico per l’industria delle telecomunicazioni europea, “colpita nel suo business da politiche errate”. Per Strand Consult l’operato di Neelie Kroes è stato deludente e le parole di Ansip rischiano di essere un deja-vu del mandato della commissaria olandese, “che ha disincentivato investimenti, innovazione e imprenditorialità”. La Kroes si era impegnata quattro anni fa a promuovere ricerca e innovazione, infrastrutture e sicurezza, competenze digitali e interoperabilità e il mercato unico digitale, ma i progressi fatti sono stati minimi.
Ansip ha messo l’accento sugli stessi principi sostenuti dalla Kroes nel suo discorso al Parlamento europeo e Strand Consult teme i medesimi effetti negativi della pesante regolamentazione del settore che ha equiparato le telecomunicazioni a una utility. Dieci anni fa, l’Ue rappresentava un terzo della spesa di capitale mondiale nelle reti di comunicazione, ma ora ne costituisce solo un quinto. Negli Usa invece, dove risiede solo il 4% della popolazione mondiale, viene speso circa un quarto del Capex mondiale in Tlc. Ancora, uno studio della University of Pennsylvania ha mostrato che le reti di nuova generazione raggiungevano l’82% delle famiglie americane ma solo il 54% di quelle europee nel 2012.
Secondo Strand Consult, le politiche perseguite dalla Commissione Ue come la net neutrality e il free roaming sono state particolarmente negative e non hanno alcuna connessione con il miglioramento della competitività o la riduzione della disoccupazione, obiettivi della Digital agenda.
L’Ue ora non può permettersi di perdere altri quattro anni, sottolineano gli analisti, altrimenti la sua economia precipiterà in una nuova crisi, digitale. L’esperienza accumulata e gli impegni assunti dai nuovi commissari possono lasciar ben sperare ma la strada è in salita, secondo Strand Consult. L’estone Ansip, in particolare, rappresenta un Paese fortemente digitalizzato. Un altro commissrio, l’ex primo ministro danese Margrete Vestager, è nota per le riforme implementate nel suo Paese e le critiche al sistema di evasione fiscale messo in atto da aziende come Apple, Google e Amazon in Europa.
Ma non è chiaro che cosa riuscità a fare la nuova Commissione. La legge sui cookies entrata in vigore due anni fa per richiedere il permesso degli utenti alla raccolta di dati su tutti i siti web europei è considerata ininfluente o un disastro, dice Strand. La squadra di Juncker che si occuperà delle Ict si è fissata degli obiettivi ambiziosi, più o meno gli stessi di quelli presentati quattro anni fa, ma forse con un focus maggiore sull’infrastruttura telecom. Perciò Strand Consult invita la Commissione a dare la priorità alla deregolamentazione dell’infrastruttura: “La nuova Commissione deve agire su questo fronte immediatamente perché è qui il problema maggiore, è qui che si può realizzare il maggior valore economico, ed è questa la base dell’ecosistema digitale”.
Juncker ha stimato che con il giusto approccio alle politiche, agli investimenti e all’infrastruttura per le telecomunicazioni può produrre un valore di 5.000 miliardi di euro per l’economia dell’Ue nel corso del suo mandato. “Addio alla signora Kroes, una donna dalle grandi intenzioni e dagli scarsi risultati”, conclude Strand. “Speriamo che i tre uomini che la sostituiranno possano mantenere le promesse che lei aveva già fatto quattro anni fa”.