La Corea del Sud non smette di guardare al futuro e di investire
nella net economy. Il Paese asiatico vanta già oggi le connessioni
Internet più veloci del mondo, ma il governo, deciso a fare di
più, ha varato un progetto che prevede di portare in ogni
abitazione sud-coreana, entro la fine del 2012, Internet a un
gigabit al secondo, una velocità dieci volte superiore a quella
attuale e 200 volte maggiore della media delle case americane, nota
il New York Times.
Un progetto pilota è già stato avviato da Seul, con 5.000
abitazioni in cinque città sud-coreane connesse a quello che è
già stato ribattezzato come il “gigabit Internet”. Ogni
cliente paga circa 30.000 won al mese, meno di 27 dollari. Una
notizia che non sfugge alla stampa statunitense, dopo il discorso
del Presidente Obama di una settimana fa, che sottolineava che
“le case sud-coreane hanno molto più accesso a Internet delle
nostre” e gli ultimi dati rilasciati dagli analisti di Akamai
Technologies, secondo cui, scrive il New York Times, mentre gli
americani “procedono al trotto”, altri Paesi “corrono al
galoppo”: Lettonia, Hong Kong, Giappone e, in cima a tutti, Corea
del Sud.
“Molti coreani sono early adopters”, spiega Choi Gwang-gi,
l’ingegnere 28enne che supervisiona l’audace piano di
espansione della banda larga nel Paese, “e abbiamo subito pensato
a prepararci per innovazioni come la tv in 3D e su protocollo
Internet, applicazioni multimediali in alta definizione, giochi e
videoconferenze, tv in ultra-Hd e cloud computing”.
Anche se alcune di queste tecnologie sono ancora in fase di
sviluppo, il governo sud-coreano vuole tenersi pronto mettendo a
disposizione tutta la banda necessaria per far viaggiare le nuove
idee. “L’Internet a un gigabit è essenziale per aprire le
porte al futuro”, afferma Don Norman, co-fondatore del Nielsen
Norman Group, società di consulenza tecnologica in California.
“Per esempio, il cloud computing è impossibile se non si è
sempre connessi, e lo stesso vale per giochi, videoconferenze,
video on demand: occorre tanta banda, ultra-veloce”.
L’idea del gigabit Internet non è nuova, continua Norman, ma le
adozioni su larga scala non sono molte. Hong Kong e Giappone
offrono il servizio a un gigabit; l’Australia ha in programma di
lanciarlo per il 2018; Google sta disegnando progetti pilota per
alcuni siti americani. Il vantaggio in Corea del Sud è la quasi
totale assenza di ostacoli tecnici all’aggiornamento della rete
esistente: dovranno essere sostituite le linee Dsl tradizionali ma
in molte case già esistono i collegamenti in fibra ottica, adatti
a ospitare l’Internet ultra-veloce. I prezzi sono più economici
che altrove: le connessioni a 100 megabit al secondo costano in
media 38 dollari al mese, contro i 46 dollari degli Stati Uniti,
secondo dati Ocse. Il servizio a un gigabit ovviamente sarà più
caro, ma sempre meno che negli altri Paesi: Choi non sa ancora
indicare il prezzo che gli Isp coreani faranno pagare, ma sarà
nettamente inferiore, garantisce, ai 70 dollari mensili chiesti
agli abbonati giapponesi.
Il programma per il gigabit Internet è solo uno dei tanti varati
dal governo sud-coreano per l’economia digitale che si
realizzeranno nei prossimi quattro anni. Il costo complessivo dei
progetti per lo sviluppo della Rete è di 24,6 miliardi di dollari,
cui Seul contribuirà per un miliardo, secondo la Korea
Communications Commission, mentre al resto – la gran parte –
penseranno le aziende private; in particolare Kt, Sk Telecom e il
provider del cavo CJ Hellovision daranno il maggior contributo al
progetto per Internet a un gigabit.