E’ stato presentato oggi a Torino da Fondazione Telecom Italia il nuovo portale web dell’Archivio Storico di Telecom Italia. All’evento hanno partecipato il Presidente della Fondazione, Franco Bernabè, il Sindaco di Torino, Piero Fassino, la direttrice degli Archivi del Ministero Beni e Attività Culturali , Rossana Rummo e Chiara Ottaviano, curatrice dell’Archivio.
Il portale, che conta 220 percorsi testuali, 1000 immagini, 200 documenti storici in pdf e 43 videoclip, raccoglie la storia delle aziende confluite nel Gruppo Telecom Italia ed è un contributo alla storia italiana del Novecento, con particolare attenzione al suo processo di modernizzazione in cui mondo della scuola, dell’informazione e della ricerca troveranno occasioni di approfondimento e nuovi stimoli.
Il portale è diviso in sezioni. La sezione “L’Italia al telefono e oltre” pone l’attenzione sulla conoscenza del passato nei suoi vari aspetti; tecnologie, società, costumi, grandi eventi e vita quotidiana. Un racconto che include anche il cinema e la letteratura italiana del secolo scorso. Rispetto alla storia aziendale l’accento è posto sulla business history, il lavoro, il welfare e la comunicazione interna ed esterna.
Grazie ad un’ampia possibilità di interrogazione e navigazione è possibile trovare reperti di interesse sia nella sezione fotografica sia nella selezione di documenti audiovisivi inediti.
Nella parte “Guida”, invece, viene illustrato più nel dettaglio il patrimonio custodito dall’Archivio offrendo esempi, in forma integrale e/o di stralci, della documentazione, sia cartacea sia iconografica, nelle sue diverse tipologie.
L’Archivio storico Telecom Italia è nato nel 1992 come Archivio Sip e viene riconosciuto nello stesso anno di “notevole interesse storico” dalla Soprintendenza per i Beni Archivistici.
L’Archivio custodisce il patrimonio documentario delle aziende confluite via via nel Gruppo Telecom Italia. Le carte più antiche risalgono alla fine dell’Ottocento, mentre le più recenti si riferiscono alla fondazione di Telecom Italia negli anni Novanta. Le memorie aziendali conservate riguardano il Gruppo elettrico Sip, il Gruppo telefonico Stet-Sip, e fondi personali di ex dirigenti e dipendenti. Più recente l’acquisizione dell’Archivio Italcable; è in deposito l’Archivio dell’Azienda telefonica di Stato (Asst).
Assai ricco è anche il patrimonio iconografico che va dai primi decenni del Novecento al 2000: stampe fotografiche, diapositive, positivi e negativi provenienti in prevalenza dagli archivi della stampa aziendale delle società dei gruppi Sip e Stet (oltre 64.000 immagini).
Il patrimonio audiovisivo consiste in circa 2500 documenti tra filmati e video aziendali destinati alla formazione del personale, alla comunicazione d’impresa, alla pubblicità di prodotti e servizi, alla documentazione di eventi e attività d’impresa.
L’evento odierno si inserisce in un programma di valorizzazione dell’Archivio Telecom Italia per renderlo sempre più disponibile alla comunità degli studiosi e dei ricercatori e per trasformarlo in un polo di iniziative culturali legate alla storia dell’impresa.
Entro il 2013 sarà realizzato all’interno di TiLab il nuovo spazio multimediale destinato ad accogliere e a coinvolgere studiosi, studenti e quanti sono interessati alla nostra storia d’impresa e alla storia della modernizzazione del nostro Paese.
“Il 2014 sarà un anno di ricorrenze per la storia delle Telecomunicazioni italiane e del nostro Gruppo – ha sottolineato il Presidente di Fondazione Telecom Italia Franco Bernabè – si celebreranno infatti i 50 anni dalla nascita del primo operatore unico nazionale, la SIP, e i 20 anni di Telecom Italia, nata dalla fusione delle cinque società del gruppo IRI-STET attive nel campo telefonico: SIP, Italcable, ASST, Telespazio, Sirm. In questo contesto si inserisce il rinnovato impegno di Telecom Italia di valorizzare il proprio Archivio Storico per renderlo sia una risorsa culturale radicata territorialmente sia uno strumento fruibile virtualmente aperto a tutti e senza confini. Il nostro impegno per lo studio del passato non è solo volto a salvaguardare la nostra memoria aziendale ma, in un presente che evolve in fretta, rappresenta un contributo alla costruzione di una ‘cultura del futuro’ che implica l’addestramento a scenari complessi. La storia per questo è una grande palestra.”