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Super-controllori per Auditel, Agcom si spacca

Dall’autorithy via libera alla diffusone dei dati, ma “con più controlli”. Respinta la proposta del presidente di avere due rappresentanti nel Comitato tecnico Auditel. Posteraro (contrario insieme a Martusciello): “Separare controllore e controllato”. A favore Nicita: “Riorganizzazione prevista da una delibera di otto anni fa”.

Pubblicato il 03 Nov 2015

A.S.

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Alla fine la commissione servizi e prodotti di Agcom ha preso la decisione di dare il via libera alla diffusione dei dati sulla rilevazione degli ascolti di Auditel, seppur prevedendo un rafforzamento dei controlli e delle informazioni. Ma la decisione è arrivata dopo una spaccatura, e dopo che tra l’altro è stata messa in minoranza una delle proposte del presidente Angelo Marcello Cardani. “La proposta del presidente di designare già nella seduta di ieri e ai sensi dell’art. 2 della delibera 85/06/CSP, uno o due rappresentanti dell’Autorità all’interno del Comitato tecnico di Auditel al fine di una maggiore garanzia di indipendenza nell’attività di monitoraggio e controllo nel periodo transitorio – si legge nel comunicato Agcom – è stata respinta a maggioranza dalla Commissione”.

I voti contrari sono quelli di Antonio Posteraro e di Antonio Martusciello, i due commissari che compongono ll’organismo. Posteraro spiega in una nota la sua posizione: “Sono stato personalmente contrario – afferma – alla proposta del presidente Cardani, poiché ritengo che debba esservi netta separazione tra i ruoli, diversi e contrapposti, di controllore e controllato. Ho altresì anticipato che formulerò una proposta, che va al di là dell’episodio contingente, volta allo svolgimento di un’indagine conoscitiva su tutti i sistemi di rilevazione degli indici di ascolto sottoposti alla vigilanza di Agcom”.

A ricostruire la vicenda è sul suo blog il commissario Antonio Nicita: “La Commissione Agcom per i Servizi e Prodotti della quale non faccio parte – spiega – ha adottato nella giornata di ieri un’articolata decisione sul caso Auditel, peraltro respingendo una specifica proposta avanzata dal presidente Angelo Cardani e da me pienamente condivisa. La decisione è stata preceduta da una discussione in Consiglio, alla quale ho preso parte e nella quale ho avanzato proposte ulteriori, rispetto a quanto poi deliberato, che a mio avviso avrebbero dovuto costituire punti qualificanti e irrinunciabili della decisione della Csp”.

“In particolare – prosegue Nicita – nella riunione di Consiglio ho proposto di dare esecuzione alla nomina di propri rappresentanti nel comitato tecnico, in base ad una delibera CSP rimasta inapplicata da otto anni, e di avviare un’indagine conoscitiva immediata sull’evoluzione dei modelli di rilevazione, incluso il modello Auditel, e sulle prospettive percorribili in un mercato che cambia. Nessuna delle due proposte che ho avanzato è stata accolta dalla Commissione Servizi e Prodotti nella deliberazione assunta”.

Quanto alle azioni di vigilanza decise dalla commissione Servizi e prodotti su proposta del presidente Cardani nella riunione del 2 novembre, a seguito dell’incidente occorso nelle settimane passate che ha causato una fortuita violazione della riservatezza di parte significativa del panel su cui si fonda la rilevazione dei dati di ascolto, l’authority ha stabilito che la diffusione dei dati Auditel potrà continuare “nel periodo necessario al ripristino della situazione di normalità, sebbene con opportune cautele e adeguate misure di controllo”. “A tal fine la Commissione servizi e prodotti ha integrato le misure già individuate dal Consiglio di amministrazione di Auditel – si legge nel comunicato del Garante – che prevedono tra l’altro una costante reportistica all’Autorità sull’evoluzione delle attività e sugli esiti dei controlli effettuati, con decisioni improntate a garantire il massimo della trasparenza nel periodo transitorio”.

Nello specifico, “La Commissione ha disposto, da un lato, la pubblicazione sul sito Internet di Auditel e dell’Autorità di un avviso volto ad informare che è in corso la progressiva sostituzione del panel – prosegue la nota dell’authority – a seguito degli avvenimenti che potrebbero averne compromesso la segretezza; dall’altro, l’integrazione della pubblicazione e della diffusione dei dati con un messaggio che evidenzia gli esiti del monitoraggio settimanale e informa sulle eventuali anomalie riscontrate nel corso delle attività”.

“Le determinazioni assunte dalla Commissione, necessarie alla luce del vigente ordinamento che affida ad Agcom il compito di vigilare sulla correttezza delle indagini – spiega il garante – effettuando verifiche sulla congruità delle metodologie utilizzate e riscontri sulla veridicità dei dati pubblicati, hanno fatto seguito all’istruttoria avviata dagli Uffici all’indomani della notizia dell’incidente”.

L’Agcom “ha valutato positivamente la tempestività e la serietà con cui Auditel ha reagito alla notizia degli effetti provocati dall’incidente incorso. Ha apprezzato, in particolare – prosegue il comunicato – dapprima la decisione di autosospendere l’attività di pubblicazione dei dati per il tempo necessario a studiare modalità e tempi di risoluzione del problema; quindi, le misure che sono state adottate allo scopo di pervenire entro il mese di luglio 2016 all’integrale sostituzione delle famiglie del campione e, nel frattempo, le soluzioni intese ad assicurare, attraverso procedure aggiuntive di monitoraggio e verifica dei dati ex post, il tempestivo riscontro di eventuali anomalie nel periodo transitorio”. L’Autorità, conclude la nota, “eserciterà la vigilanza, informata costantemente da Auditel sull’andamento del piano di ripristino e su eventuali episodi anomali”.

La pubblicazione della decisione di Agcom è stata preceduta oggi in mattinata da una presa di posizione polemica di Lorenza Bonaccorsi, responsabile cultura del Pd e membro della commissione di vigilanza Rai. “Se fosse confermato, come sta emergendo in queste ore, che l’Agcom avrebbe deciso a maggioranza di non intervenire sulla vicenda Auditel – affermava – ci troveremmo di fronte a un atteggiamento grave, che mette l’Autorità a rischio inadempienza rispetto alla sua legge istitutiva e ai suoi doveri di vigilanza sulla correttezza delle indagini sugli indici di ascolto”.

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