La crisi economica e la concorrenza più forte nei nuovi mercati digitali rappresentano fattori critici per il futuro delle imprese televisive tradizionali (broadcaster). E’ questo il quadro che emerge dal X Rapporto Annuale ITmedia Consulting sullo stato della Televisione in Europa presentato oggi a Roma.
Pur risentendo della crisi, nel 2011 l’industria televisiva è comunque riuscita a raggiungere 94,3 miliardi di euro, crescendo di un modesto, ma incoraggiante +2,7%, seppur inferiore al +5,6% del 2010, afferma Augusto Preta, Direttore Generale di ITMedia Consulting al Convegno “La Svolta Digitale”, tenutosi oggi a Roma.
I ricavi netti da pubblicità in Europa sono stati, nel 2011, 32,1 miliardi di euro, in leggero calo rispetto all’anno precedente. Ma nel 2012 ci si aspetta un miglioramento, grazie al traino dei grandi eventi sportivi dell’estate (Europei e Olimpiadi di Londra).
Nel panorama globale, la pay TV continua il suo percorso di crescita, pur rallentando rispetto all’anno precedente. L’aumento del 5,7%, a 41,4 miliardi di euro, rappresenta ancora una prestazione notevole in un contesto altrimenti stagnante.
Continuano a crescere le famiglie che guardano la TV digitale: nel 2011 quasi l’89% delle abitazioni possedeva una televisione con infrastruttura digitale.
Riguardo al rapporto tra TV e internet, Preta è cauto: mentre molti dati dimostrano che un numero crescente di spettatori si sta spostando dalla TV di tipo broadcast ai video online ad-supported, è probabile che la TV tradizionale continuerà a svolgere un ruolo importante nel modo in cui fruiamo dei contenuti video.
Il futuro della TV è comunque sempre più legato a Internet, su cui vecchie e nuove piattaforme televisive concentreranno nei prossimi anni la competizione per accaparrarsi il tempo e l’attenzione degli utenti.