L’edizione 2012 del Premio Asas “Space Economy” – realizzato in collaborazione con Corriere delle Comunicazioni ed Airpress – è andato ad Antonio Tajani, vice presidente della Commissione Europea e Commissario UE all’Industria, quale “riconoscimento per l’importante lavoro svolto a supporto del settore Spazio in Europa e in Italia”. A consegnare il premio, presente il direttore del Corriere delle Comunicazioni Gildo Campesato, è stato il presidente di Asas (Associazione per i Servizi, le Applicazioni e le Tecnologie ICT per lo Spazio) Maurizio Fargnoli.
L’occasione è stata fornita dal convegno “Applicazioni spaziali e Business Services: le sinergie tra Istituzioni e imprese per la crescita” promosso da Asas e Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici. L’evento si è svolto nella nuova sede di Altran, un’azienda dell’aerospazio e dell’innovazione tecnologica che ha deciso di investire in Italia rafforzando la propria presenza nel nostro Paese.
Oltre a Tajani e Fargnoli, sono intervenuti il presidente di Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici Ennio Lucarelli, Ezio Bussoletti, consigliere di amministrazione dell’Agenzia Spaziale Italiana ed esponenti del top management dell’Industria dello spazio tra i quali Massimo Comparini, cto di Thales Alenia Space e chairman della Piattaforma Spin-it, Francesco De Pasquale, amministratore delegato di Elv, Giuseppe Aridon, vicepresident strategy di Telespazio
Da Horizon 2020 ai Programmi Galileo e Copernico – è emerso nel corso dell’incontro – può partire la sperimentazione di un nuovo modello di integrazione tra pubblico e privato in grado di aprire nuove opportunità di crescita e migliorare le condizioni per industria, le imprese dei servizi innovativi e tecnologici, i cittadini.
“È necessario puntare sull’innovazione e la ricerca valorizzando tutte le possibili le integrazioni di tecnologie, piattaforme e competenze professionali – ha affermato Lucarelli – così da rilanciare la competitività del Paese, agganciare la crescita e recuperare produttività”. Il settore dei servizi innovativi (noto in Europa come Kibs, Knowledge Intensive Business Services) conferma ancora una buona tenuta in termini di occupazione nonostante la fase recessiva (+ 1,6% gli occupati nel 2012 rispetto al 2011), “deve puntare al continuo confronto con le Istituzioni per rilanciare il proprio ruolo di volano per la crescita e la competitività”, ha sottolineato ancora Lucarelli.
Secondo il presidente di Csit, “programmi come Galileo e Copernico “rappresentano grandi investimenti e sfide importanti non solo per valorizzare un settore dove ricerca e innovazione sono fondamentali perni di sviluppo ma, soprattutto, per le apprezzabili ricadute che soluzioni avanzate e nuovi servizi sperimentati per lo Spazio possono generare in altri settori dell’economia: dalla mobilità alla pianificazione e sviluppo dei territori, dal turismo all’eredità culturale, all’assistenza per la società che cambia ed allunga l’età media, ai progetti di innovazione a tutto tondo delle smart cities che ridisegnano nuovi modelli non solo di business ma anche in ambito sociale.”
Secondo Fargnoli “è fondamentale coinvolgere insieme all’industria la comunità degli utenti, la finanza e l’università in quadro armonico di sviluppo che consenta alle nostre aziende operanti nel settore dei servizi di acquisire e consolidare posizioni di leadership a livello continentale, con tangibili ritorni economici e sociali per l’intera comunità nazionale”.
Per il presidente di Asas, inoltre, “lo sviluppo dei space-based downstream services deve diventare una prima priorità del nostro Paese. In quest’ottica sarà fondamentale indirizzare programmi e progetti che deriveranno dalla fase operativa di Horizon 2020 verso concrete priorità Paese per favorire lo sviluppo strutturale del nostro tessuto imprenditoriale e sociale.”
Tajani, nel suo intervento si è soffermato sul grande sviluppo di nuove applicazioni spaziali atteso grazie alla disponibilità del sistema satellitare Galileo, una anticipazione delle quali sarà offerta dallo Space Expo che sarà a Roma a inizio settembre. Ambito che può vedere l’Italia tra i protagonisti se le imprese sapranno cogliere appieno la sfida.
Bussoletti ha portato l’attenzione sulla ancora troppo debole visione strategica che l’Italia e le sue istituzioni hanno verso lo spazio e il “sistema” che può e deve sostenerlo, proprio per realizzare gli obiettivi auspicati a livello europeo.
Sempre nel corso dell’evento, l’amministratore delegato di Altran Italy Marcel Patrignani ha consegnato all’azienda VivaBioCell Spa il “Premio Altran Italia per il Trasferimento Tecnologico”. VivaBioCell è nata nel 2007 da un progetto di spin-off dell’Università di Udine, come ricaduta diretta delle ricerche condotte nel corso dei programmi Maser e TexUS 2002-2008 dell’Agenzia Spaziale Italiana, in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Europea. La mission di VivaBioCell è portare soluzioni di medicina rigenerativa in ogni ospedale realizzando dispositivi medici automatici e di piccole dimensioni, specializzati per specifiche terapie a partire proprio dalle sperimentazioni legate alle tecnologie dello spazio.