TELECOMS

Tariffe di terminazione, la Ue blocca l’Agcom

Le tariffe del fisso sono nettamente più alte rispetto al resto d’Europa. Impatti negativi su consumatori e operatori degli altri stati membri

Pubblicato il 07 Feb 2013

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La Commissione europea ha bloccato la proposta dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom) relativa alle tariffe di terminazione perché avrebbe avuto un impatto negativo sui consumatori in Italia e sugli operatori di altri Stati membri. In particolare, le osservazioni riguardano il percorso di discesa dei prezzi (glide path) previsto per il prezzo dei servizi di terminazione vocale in modalità IP.

La proposta dell’Agcom prevede tariffe di terminazione delle chiamate fisse comprese tra €0,00206/minuto e €0,00127/minuto per il 2013 e il 2014. La Ue evidenzia che queste tariffe sono nettamente più alte rispetto a quelle di qualsiasi altro Stato membro in cui vengono applicati metodi di fissazione dei prezzi adeguati.

La Commissione teme che la nuova regolamentazione dei prezzi proposta dall’Agcom non sia conforme ai principi e agli obiettivi delle norme Ue in materia di telecomunicazioni che prevedono che gli Stati membri promuovano la concorrenza e l’interesse dei consumatori all’interno dell’Unione.

“La proposta dell’Agcom desta preoccupazione riguardo alla sua conformità con l’obbligo del garante di fissare tariffe che riflettano costi efficienti per i servizi di terminazione – spiega il commissario Ue per l’Agenda digitale, Neelie Kroes – La Commissione europea è determinata a garantire che le tariffe di terminazione regolamentate siano ridotte arrivando a livelli simili in tutti gli Stati membri senza inutili ritardi.”

La lettera della Commissione determina, com’è prassi, l’apertura di una successiva fase di scrutinio europeo del caso, della durata di tre mesi (la cosiddetta Fase II), che vede coinvolte la Commissione stessa, l’Autorità ed il Berec, l’organizzazione dei regolatori europei delle tlc.

All’apertura della Fase II seguirà, entro sei settimane, l’adozione da parte del Berec di un parere circa la fondatezza delle osservazioni mosse dalla Commissione e, nel caso in cui il Berec condivida le posizioni della Commissione, una fase di cooperazione tra Commissione, Autorità e Berec stesso, ai fini dell’individuazione delle misure regolamentari più idonee.

L’Agcom, nel confermare la lettera Ue, puntualizza che “avevamo stabilito un processo di discesa delle tariffe che al 2015 prevedeva un esborso di 0,043 euro, la tariffa più bassa fra quelle applicate dai paesi che hanno adottato il nuovo modello”. Ma evidentemente l’Europa ha chiesto ad Agcom di accelerare l’abbattimento dei prezzi.

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