Telco2 in marcia Via gli spagnoli da Telecom Italia?

Prudenza fra i grandi soci della holding che controlla Telecom. Già ieri i soci di Telefònica hanno avuto un confronto telefonico con alcuni azionisti

Pubblicato il 25 Set 2009

Ora che Telco 2 si è messa in marcia, quale futuro dobbiamo
aspettarci per l’azionariato di Telecom Italia? Molti
all’interno del gruppo italiano desiderano escludere
Telefonica. “La presenza degli spagnoli nel gruppo tlc italiano
non è più sopportabile”, scrive Manuel Follis su Milano
Finanza. Questo vuol dire fine dei giochi? Quasi”, anche se
ancora nulla è stato deciso. “Fino all’ultimo si aspetterà
di vedere che tipo di posizione prenderanno gli spagnoli”, che
“non resteranno certo con le mani in mano”. Tra i grandi soci
della holding che controlla Telecom “prevale la prudenza”, ma
sembra che già ieri mattina i vertici di Telefonica abbiano
avuto “un confronto telefonico con alcuni azionisti”. Il
gruppo spagnolo cercherà di usare tutte le armi in suo possesso
per riportare la situazione su binari a sè più favorevoli.
“Difficile dire cosa potrà accadere di qui al 28 ottobre”,
secondo Follis, ma “lo scenario di Telco 2 resta il più
plausibile”.

Per il giornalista di MF non ci sono dubbi: avere la concorrente
spagnola nell’azionariato è costato troppo caro a Telecom:
“La sola presenza ha limitato le possibilità di espansione
geografica di Telecom a livello globale, essendo Telefonica già
presente in quasi tutto il mondo”. Ostacolate anche le
partership strategiche a livello internazionale, perché
“nessun concorrente si alleerebbe con un gruppo che ha già
Telefonica come partner”. In Argentina e Brasile, mercati
chiave per la crescita di Telecom, gli italiani sono stati
bloccati proprio dalla presenza della compagnia presieduta da
Cesar Alierta. Al contrario, “gli iberici hanno solo guadagnato
da questa avventura: in primis riuscendo ad arrestare l’ascesa
dell’accoppiata At&t-Carlos Slim”. E poi, “dal primo
settembre 2006 il titolo Telecom ha perso il 40%, mentre quello
Telefonica è salito del 40%”.

Salteranno alcune teste nell’azienda italiana? “La
preoccupazione di parte del management è che vengano attribuite
all’azienda responsabilità eccessive. Si fa notare, ad
esempio, che lo stesso amministratore delegato di Telecom, Franco
Bernabè, ha cominciato la sua avventura nel gruppo telefonico
con accanto compagni di viaggio che non aveva scelto lui, visto
che gli spagnoli erano già presenti nell’azionariato. E’
vero, i ricavi sono scesi, ma in linea con quelli degli incumbent
concorrenti” e intanto il debito è calato e il titolo da un
anno a questa parte ha guadagnato il 12%. “Proprio ieri sera si
è riunito un cda di Telecom nel quale Bernabè ha fatto il punto
sulla situazione economica e commerciale del gruppo”. Non sono
emerse critiche ma, nota Follis, “potrebbe trattarsi della
classica quiete prima della tempesta”. Per ora prevale la
prudenza, ma il messaggio sembra essere: “O Telefonica
riuscirà a mettere sul tavolo una proposta che stravolga
l’attuale situazione, eliminando in maniera definitiva le
ambiguità della gestione precedente. O la marcia di Telco 2, una
holding italiana che escluda gli iberici e comprenda anche la
Findim di Marco Fossati, procederà a tappe spedite”.

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