LA DELIBERA

Telecom, Agcom fissa le regole e i costi per l’accesso wholesale 2014-2017

Approvata la delibera di analisi dei mercati dell’accesso all’ingrosso alla rete fissa a seguito del via libera dell’Europa. “Il provvedimento punta a dare ulteriore impulso al circolo virtuoso di concorrenza e investimenti innescato a partire dal 2013”

Pubblicato il 05 Nov 2015

Mila Fiordalisi

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Dare ulteriore impulso “circolo virtuoso” di concorrenza e investimenti che ha caratterizzato il mercato a partire dal 2013 e ha permesso all’Italia di progredire nella copertura delle reti Nga. Questo l’obiettivo alla base della delibera di analisi dei mercati dell’accesso all’ingrosso alla rete fissa di Telecom Italia (2014-2017) approvata oggi dal Consiglio Agcom presieduto da Angelo Marcello Cardani – relatori Antonio Nicita (foto in alto) e Antonio Preto (foto in basso)- a seguito del disco verde della Commissione europea lo scorso 5 ottobre.

Agcom ha dunque messo nero su bianco le regole per l’accesso alla rete, in rame e fibra, di Telecom Italia da parte degli operatori concorrenti sulla base di prezzi uniformi su tutto il territorio nazionale. In continuità con l’attuale quadro regolamentare si è optato per l’accesso disaggregato alle linee in rame da centrale locale (unbundling) o dal cabinet stradale (sub-loop unbundling) e la fornitura disaggregata dei servizi di manutenzione e attivazione delle linee in unbundling e sub-loop unbundling. Per ridurre le differenze nella fornitura e nella qualità dei servizi di accesso tra le divisioni interne di Telecom e gli operatori concorrenti sono previste nuove misure sulla non discriminazione. E la lista delle novità è lunga: si va dalla semplificazione amministrativa alle revisioni delle penali in capo a Telecom Italia in caso di ritardo nella fornitura dei servizi di accesso e nella riparazione dei guasti, da chiare regole per l’uso del vectoring in modalità Mov (Multi-Operator Vectoring), nel caso di accesso al cabinet, a nuove misure per incentivare l’apertura, in unbunbdling, di centrali di minori dimensioni fino a chiare regole nel caso di switch-off, da parte di Telecom Italia, delle centrali aperte all’unbundling, con agevolazioni per il passaggio alla fibra da parte degli operatori già colocati.

Telecom Italia avrà 60 giorni di tempo (dalla pubblicazione della delibera finale) per formulare la sua proposta.

“La Commissione – puntualizza Agcom – ha espresso parere favorevole all’adozione del provvedimento finale” ed ha formulato osservazioni specifiche relativa alla non inclusione del servizio Vula nel mercato dei servizi di accesso da centrale locale, come l’Ull; all’evoluzione delle condizioni competitive nelle diverse aree geografiche del territorio nazionale; all’implementazione del vectoring multioperatore (Mov).

“La Commissione, in particolare, ha invitato l’Autorità a proseguire nella realizzazione di un servizio Vula (cosiddetto unbundling virtuale della fibra), a standard elevati, per conseguire funzionalità pari a quelle garantite dal servizio Ull, al fine di renderlo equivalente, per gli operatori, al servizio di accesso disaggregato, contribuendo allo sviluppo del mercato dei servizi di accesso locale”. “La Commissione – continua la nota – ha, inoltre, apprezzato le valutazioni dell’Autorità sul differente grado, a livello geografico, di infrastrutturazione in reti in fibra ottica (Nga) in Italia, tale per cui solo una parte del territorio nazionale vede la presenza di più reti a banda ultralarga tra loro in competizione”. La Commissione ha pertanto invitato l’Autorità – specifica l’Agcom – a valutare l’opportunità, nella prossima analisi di mercato, di riesaminare la definizione geografica del mercato o la necessità di una differenziazione geografica delle misure correttive, con riferimento a quanto ipotizzato nella delibera n. 42/15/CONS per lo scenario beta. “La Commissione, infine, ha accolto favorevolmente l’intenzione dell’Autorità di innovare nel settore del vectoring, nell’ambito di una rete aperta alla competizione infrastrutturale, attraverso l’elaborazione di un processo inteso a diffondere il MOV, innovativo a livello Europeo, basato sui requisiti tecnici approvati dall’Autorità”.

Riguardo specificamente alle misure legate al controllo dei prezzi si prevedono: canoni dei servizi di accesso wholesale, per il 2014, pari ai valori del 2013; definizione coerente dei costi, secondo criteri di efficienza, di tutti i servizi di accesso alla rete in rame e fibra ottica dal 2015 al 2017; sostanziale stabilità del canone di unbundling e dei prezzi di accesso alle infrastrutture in fibra; ulteriore efficientamento dei costi dei servizi di accesso virtuale (prodotti cosiddetti attivi): bitstream, Vula; valutazione al costo del canone del sub-loop.

“Tale pacchetto di misure fornirà un maggiore incentivo alla infrastrutturazione in fibra ottica, favorendo il passaggio dai servizi in rame ai servizi in fibra; certezza delle regole nell’arco temporale dell’analisi di mercato; miglioramento della qualità dei servizi all’ingrosso con effetti positivi sulla concorrenza e, indirettamente, sui consumatori; maggiori garanzie di non discriminazione per gli operatori alternativi; spazi per ulteriori riduzioni dei prezzi al dettaglio”.

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