I dipendenti di Telecom Argentina ci riprovano e, con l’aiuto delle organizzazioni sindacali, puntano a ottenere la partecipazione agli utili realizzati dalla società del gruppo Telecom Italia. In una lettera indirizzata alla Consob argentina, le organizzazioni sindacali argentine Fatel, Upjet, Fopstta e Foeesitra, con una denuncia presso la Corte federale del Lavoro di Buenos Aires, hanno chiesto a Telecom Argentina di implementare un legame di partecipazione agli utili per tutti i suoi dipendenti, sia per i periodi precedenti non prescritti sia per il futuro.
Per i sindacati si tratta di un diritto contenuto nell’articolo 29 della legge 23.696, che, in occasione del programma di privatizzazioni partito in Argentina negli Anni Novanta, sanciva la partecipazione dei dipendenti ai profitti, con l’esclusione però delle società tlc.
Più volte nel corso degli anni i singoli dipendenti di Telecom Argentina hanno tentato di chiedere l’incostituzionalità della norma, denunciando la società alla Corte del Lavoro, una prassi utilizzata anche nei confronti di altri gruppi tlc presenti nel Paese. La novità in questo caso è che l’azione è stata realizzata in maniera congiunta dalle organizzazioni sindacali.
L’importo richiesto non è ancora stato definito, per questo Telecom Argentina ha spiegato che “in questo momento è impossibile determinare con ragionevole certezza una quantità di domanda potenziale”. La società sta analizzando comunque la questione “con l’assistenza di consulenti esterni e prevede di fornire ulteriori informazioni dopo che la risposta al reclamo è presentata”.
Nel primo trimestre 2013 Telecom Argentina ha avuto un andamento positivo, registrando un utile netto in crescita del 15% a 813 milioni di pesos (circa 120 milioni euro), un Ebitda in aumento del 15% a 1.799 milioni di pesos (263 milioni euro) e ricavi saliti del 18% a 6.064 milioni di pesos (888 milioni euro). Gli investimenti sono stati pari a 741 milioni di pesos (108 milioni di euro) nell’ambito di un piano annuale di “4,7 milioni di pesos, circa il 45% in più dell’anno prima”, come ha sottolineato il neo amministratore delegato Stefano De Angelis.