Serve un intervento intervento di Cassa Depositi e Prestiti nei confronti di Telecom Italia per il rilancio degli investimenti della rete in Italia, fattore di sviluppo e propulsivo per la ripresa del Paese. È questo il fulcro della proposta che Asati ha presentato oggi al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Filippo Patroni Griffi, durante l’incontro che si è tenuto oggi a Palazzo Chigi.
Nel dettaglio i piccoli azionisti hanno proposto che la Cassa Depositi e Prestiti intervenga tramite una emissione riservata di obbligazioni convertibili Telecom Italia da trasformare successivamente in azioni della futura società della rete. “Società – spiega Asati – che sotto la regia di Telecom Italia, detentrice di know how tecnologico, possa attirare investimenti da parte di Equity e Fondi e anche di avviare sinergie con altri operatori possessori di reti di telecomunicazioni”.
Inoltre si è evidenziata la necessita di adeguare la regolamentazione del mercato Tlc affinché sia di maggior stimolo per gli investimenti e non solo rivolta ad una compressione dei prezzi al consumatore.
L’incontro è stato anche l’occasione per sottolineare la visione di Asati sul ruolo di Telefonica. “E’ chiaro, palese e dimostrato il conflitto di interessi di Telefonica che tramite Telco condiziona il management di Telecom Italia e degli altri azionisti di Telco, ingabbiati a loro volta nel contenitore Telco dal riconoscimento di un premio per le proprie azioni (1,09 euro) – puntualizza l’associazione – Condizionamento evidenziato nella vendita frettolosa di Telecom Argentina, dall’emissione di un Bond Convertendo sui cui la Consob sta indagando ed infine da una possibile alienazione di Tim Brasil, ultima partecipazione all’estero, in un mercato in crescita, di Telecom Italia”.
Inoltre, secondo Asati, il Governo dovrebbe intervenire sul tema del “controllo di fatto” con riferimento alla mozione del senatore Massimo Mucchetti e altri e sul ruolo della Consob: su quest’ultimo punto Asati ha evidenziato la necessità di intervento con uno strumento adeguato che permetta alla Consob di rilevare il “controllo di fatto” di Telco su Telecom e quindi l’obbligo di consolidamento del debito.
L’ultimo punto di attenzione riguarda una dettagliata analisi dell’attività di regolamentazione da parte di Agcom dalla privatizzazione ad oggi e che – a detta dell’associazione – comprimendo i prezzi lato consumatore hanno depresso anche gli investimenti.
“Il sottosegretario ha dimostrato un’altissima attenzione al tema e ha assicurato che le tematiche proposte saranno accuratamente approfondite dal proprio staff tecnico e oggetto di approfondimenti in successivi incontri”, fa sapere una nota dei piccoli azionisti.