Telecom, Asati: “Governo chieda fusione con scambio azioni”

I piccoli azionisti a Letta: “L’alternativa è rendere operativa la doppia soglia Opa, anche per tutelare le minorities. Non si può realizzare il consolidamento europeo con un’operazione ostile contro l’Italia”

Pubblicato il 22 Ott 2013

“Il consolidamento europeo si può solo realizzare non con una operazione ostile palese a tutti come quella attuale sull’Italia, ma facendo una fusione tra Telefonica e Telecom Italia carta contro carta, riconoscendo, secondo tutti gli indici economico-finanziari, un valore di concambio di almeno di 1.2 euro ad azione per Telecom. Una soluzione questa sicuramente osteggiata da Telefonica, che altrimenti l’avrebbe proposta dall’inizio invece di utilizzare leggi da medioevo che regolano i patti nelle scatole di controllo fuori mercato e che fino a oggi, dalla razza padana ai capitani coraggiosi, hanno portato l’azienda in queste condizioni drammatiche”.

Sono parole di Franco Lombardi, presidente di Asati, l’associazione dei piccoli azionisti di Telecom Italia, che indirizza una lettera al presidente del Consiglio Enrico Letta a proposito dell’incontro di oggi con César Alierta, numero uno di Telefonica.

Se la soluzione proposta da Asati non dovesse essere realizzabile, l’associazione chiede al premier di rendere esecutive le norme proposte e approvate in Senato con la mozione Mucchetti-Matteoli sulla doppia soglia Opa, “in modo da rendere uguali di fronte al mercato – si legge nella lettera – sia i soci della scatola di controllo che tutte le minorieties, che sono 500.000”.

“E’ ormai noto – scrive Lombardi chiedendo a Letta di rendere pubblici gli esiti dell’incontro – che Telefonica non apporterà, con il rinnovo dei patti Telco, tutti a favore del socio spagnolo, nessuna risorsa finanziaria, ma attuerà una dismissione delle attività di Tim Brasil, ridurrà sensibilmente gli investimenti in Italia con gravi ripercussioni anche sul livello occupazionale e sull’indotto: livelli che oggi vedono occupate in TI ancora 150.000 persone”.

“Tra l’altro – prosegue Lombardi – il riconoscimento ai soci italiani di Telco di un valore di 1.1 euro ad azione ha gravemente danneggiato tutte le minorities. E’ una vergogna assistere impassibili in questo momento ad azioni di pressing di Telefonica, che pur non avendo ancora preso il controllo, preme per indirizzare nuovi piani di riduzione degli impegni in Italia e per impedire qualsiasi ulteriore opportunità tra cui l’ingresso di nuovi azionisti per investimenti nella rete NGN italiana”.

“Le chiediamo quindi – conclude la lettera – a valle dell’incontro di conoscere i temi dell’agenda e i risultati ottenuti in difesa di quell’Agenda Digitale tanto sbandierata nel meeting di ieri alla Confindustria, che rimarranno parole al vento senza la leadership di TI, e ci preoccupa molto invece l’endorsement che lei nella stessa assise ha fatto a Telefonica”.

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