Telecom Italia archivia i primi tre mesi del 2013 con un utile netto consolidato di 364 milioni di euro, in calo rispetto ai 605 milioni del corrispondente periodo del 2012. Per il 2013, sono confermati i principali target economico-finanziari annunciati al mercato. Lo si legge in una nota del gruppo in cui si precisa anche che Telecom Italia tornerà a riunire il consiglio di amministrazione il 23 maggio per completare l’esame delle risultanze dell’istruttoria del management relativa al progetto di separazione della rete d’accesso. TI fa sapere di proseguire gli approfondimenti sulla possibile operazione con i cinesi di Hutchison Whampoa per l’aggregazione con 3 Italia. “Con riferimento a 3 Italia – si legge – è stata autorizzata la prosecuzione degli approfondimenti in merito alla possibile operazione con Hutchison”.
Il Comitato ristretto guidato dal presidente Franco Bernabè “non ha ravvisato la presenza di impedimenti all’apertura di un tavolo di discussione con la controparte in vista dell’eventuale realizzazione dell’operazione” e “ha suggerito di dare mandato al top management di effettuare una verifica con la controparte, per accertare l’esistenza di margini di negoziazione realistici e idonei ad addivenire a un contemperamento delle rispettive posizioni sui valori delle due società, raccomandando la conclusione di questa seconda fase di approfondimenti entro un termine di 30 giorni”.
“L’aggregazione con 3 Italia risulterebbe dunque realizzabile tanto che la fase di negoziazione con la controparte deve essere conclusa entro un mese. E l’istruttoria in corso per la separazione della rete è anch’essa a buon punto e potrà essere completata entro il 23 corrente”, è il commento dell’Asati, l’associazione che rappresenta i piccoli azionisti di Telecom Italia. “E apprendiamo che nonostante la delicata situazione gestionale, in nesso ad una sensibile riduzione dei ricavi, risulta sostenibile l’indebitamento finanziario grazie ad un adeguato margine di liquidità”.
Entrando nel dettaglio dei conti i ricavi sono scesi dell’8,1% a 6.796 milioni di euro (-3,2% in termini organici); l’ebitda è calato del 10,1% a 2.672 milioni di euro (-6,4% in termini organici), entrambi in linea con le attese. L’indebitamento netto è pari a 28.767 milioni di euro, in aumento di 493 milioni di euro rispetto a fine dicembre. Per l’intero 2013 Telecom ribadisce gli obiettivi del piano 2013-2015 che, ricorda una nota, prevedono ricavi sostanzialmente stabili rispetto al 2012, riduzione percentuale dell’ebitda low single digit e una posizione finanziaria netta rettificata inferiore a 27 miliardi di euro. E’ troppo presto per valutare possibili impatti dell’integrazione con 3 Italia e della separazione della Rete sulla sostenibilità dell’indebitamento, sottolinea in una nota Telecom. Per ora il cda “conferma la sostenibilità nell’orizzonte di piano 2013-2015” e in particolare sottolinea che la liquidità attuale consente “la piena copertura delle scadenze contrattuali delle passività finanziarie su un orizzonte superiore ai prossimi 24 mesi”.
Telefonica è soddisfatta della sua partecipazione indiretta in Telecom Italia, attraverso Telco, ma che intende sostenere qualunque operazione del gruppo gruppo italiano per creare valore. Lo ha detto il direttore finanziario del gruppo spagnolo, Angel Vila, nella conference call sui risultati. Vila ha aggiunto che è presto per fare commenti sui piani del gruppo italiano riguardo lo scorporo della rete telefonica fissa e di integrazione con 3 Italia, controllata di Hutchison Whampoa. “Devo dire che a Telco non è stata fatta nessuna proposta specifica e che quando ci sarà questa proposta Telco dovrà analizzarne i rischi e i benefici”, ha detto Vila.
Secondo Paolo Gentiloni “la decisione del cda Telecom di procedere sui dossier dello scorporo della rete e dell`integrazione con 3 Italia rende necessario che il governo chiarisca la propria posizione su nodi di importanza strategica per il paese”.
“Per questo – ha aggiunto Gentiloni – ho presentato un`interrogazione al ministro Flavio Zanonato. Non sono aprioristicamente per una difesa dell`italianità aziendale come valore assoluto; in gioco, piuttosto, sono le modalità dello scorporo della rete, anche in relazione al valore strategico dell`accesso e del patrimonio di dati. Ritengo pertanto fondamentale conoscere quali siano ad oggi gli orientamenti trasmessi dall`azionista pubblico alla Cassa depositi e prestiti”.
“Chiedo inoltre – conclude Gentiloni – di chiarire il punto di vista del governo circa la disciplina della golden share nel caso in cui esso ritenga che l`operazione Telecom possa dar luogo a situazioni eccezionali di minaccia di grave pregiudizio per gli interessi pubblici legati alla sicurezza e al funzionamento della rete”.