LA CIRCOLARE

Telecom, Cattaneo stoppa le spese in attesa della spending review

Una circolare del direttore finanziario Peluso spiega le direttrici del recovery plan. Dal blocco di costi non indispensabili fino ai rinnovi con i fornitori, ecco tutti i dettagli

Pubblicato il 07 Apr 2016

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Stringere sui costi, quindi spendere solo l’indispensabile soprattutto dal punto di vista gestionale e amministrativo. La strategia di Flavio Cattaneo sul taglio delle spese in Telecom Italia inizia a prendere forma e oggi il nuovo amministratore delegato del Gruppo, in attesa di insediamento ufficiale, incontrerà i vertici dirigenziali della società. Una circolare diramata nella serata di ieri firmata da Piergiorgio Peluso, direttore finanziario di Telecom, specifica le direttrici che seguirà il nuovo recovery plan sulla base degli input arrivati dal nuovo Ad.

Un piano pensato per individuare “ulteriori opportunità e spazi di efficienza e per mettere in sicurezza gli obiettivi economico-finanziari” previsti dal piano industriale. Sei i punti stilati da Peluso, a partire dal “blocco di tutte le spese G&A (generali e amministrative, ndr) non ancora impegnate contrattualmente e ‘no business disruptive’ (ovvero che non compromettono la continuità di business ed il funzionamento degli asset aziendali)”. Quindi una sforbiciata decisa a consulenze, prestazioni professionali, eventi interni, trasferte e spese di logistica e locomozione “non dettate da esigenze prioritarie, dotazioni e costi di ufficio”. Si prevede poi una limitazione del 30% dei costi commercialinon direttamente correlati a programmi e volumi commerciali”, tra i quali quelli legati ad advertising, co-marketing e eventi commerciali, e del 20% agli altri costi commerciali: commissioning, customer care.

Il recovery plan punterà inoltre sulla “rigorosa verifica sulla sostenibilità e marginalità a full cost di tutte le offerte personalizzate in ambito Top/ICT”, con una redditività minima richiesta superiore all’hurdle rate (il tasso minimo di rendimento finanziario richiesto ad un investimento affinché possa esser considerato, ndr), mentre i rinnovi di contratti con fornitori con impegni pluriennali andranno effettuati “solo a valle di verifica ed autorizzazione AFC”. Il sesto e ultimo punto prevede infine il “rilancio del Piano di Cost Trasformation con ampliamento di perimetro, revisione governance ed ownership con accelerazione dell’execution”.

A parte quest’ultima previsione, le direttrici individuate da Cattaneo e definite da Peluso saranno in vigore fino al deployment e piena operatività del Piano di Cost Transformation (esteso anche ai costi industriali) a valle del quale, specifica la circolare, “verranno definiti nuovi obiettivi e cornici di spesa più puntuali da assegnare alle singole Direzioni”.

Rispetto agli investimenti, in attesa di una revisione di procedura e del funzionamento del Comitato Investimenti, “potranno essere presentate in approvazione AFC solo i progetti e le attività funzionali a garantire la ‘business continuity’ e/o l’implemetazione dei progetti strategici (UBB) e programmi ed il raggiungimento degli obiettivi di Piano”.

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