“E’ destituita di ogni fondamento” l’ipotesi di una autosospensione sine die dal consiglio di amministrazione di Telecom Italia di Elio Catania. Lo ha detto il consigliere della compagnia telefonica interpellato telefonicamente dall’Ansa dopo le indiscrezioni di stampa che indicavano un suo passo indietro.
In precedenza, l’agenzia MF-DowJones aveva battuto la notizia che Elio Catania si sarebbe autosospeso sine die dal Cda di Telecom Italia. La decisione del consigliere, secondo quanto ha appreso MF-DowJones da una fonte a conoscenza della vicenda, sarebbe stata comunicata al Consiglio attraverso una lettera indirizzata al Presidente Esecutivo, Franco Bernabè, che ne avrebbe dato lettura in occasione dell’ultima riunione del Board, lo scorso 1 agosto.
Poche ore prima di quel vertice, i militari del Nucleo Speciale di polizia valutaria della GdF avevano eseguito alcune perquisizioni nell’ufficio e nell’abitazione di Catania, disposte dal Pm della Procura di Roma, Francesca Loi. L’ipotesi di reato contestata al consigliere è di insider trading, in relazione ad alcune indiscrezioni di stampa pubblicate a più riprese dal Messaggero, che riferivano tra l’altro di una possibile operazione di rafforzamento patrimoniale allo studio. “Indiscrezioni che provocarono forti scossoni sul titolo”, ricorda ancora la fonte.
Nella lettera recapitata a Bernabè, secondo quanto riportato da MF-DowJones, Catania si è professato innocente e ha respinto con fermezza le accuse di aver passato informazioni industriali sensibili al giornalista Rosario Dimito che, nell’indagine avviata dalla Procura capitolina, risulta indagato assieme a lui per la medesima ipotesi di reato.
Nel Cda Telecom, Catania figura come consigliere indipendente, indicato da Telco, principale azionista del gigante italiano delle tlc con una quota del 22,4%. Telco è a sua volta partecipata da Telefonica (46,2%), Generali (30,7%), Intesa Sanpaolo (11,6%) e Mediobanca (11,6%).
Il Board di Telecom tornerà a riunirsi il prossimo 19 settembre. Una riunione in cui i vertici potrebbero procedere a quello che l’ad Marco Patuano, ha definito dal Workshop Ambrosetti “un ripensamento strategico”, con molte decisioni sul tavolo che potrebbero includere anche nuove alleanze strategiche o variazioni negli assetti di governance del gruppo.