L’esercizio della golden power su Telecom Italia “è una prerogativa di Palazzo Chigi”. Lo ha detto il sottosegretario allo Sviluppo economico con delega alle Comunicazioni, Antonello Giacomelli, alla domanda se il Governo può esercitare i poteri speciali su Telecom. “Bisogna sentire De Vincenti”, ha concluso.
Quanto a un’eventuale convocazione dell’imprenditore francese Xavier Niel da parte del Governo il sottosegretario ha chiarito che “non è in programma, al momento”. Alla domanda se sia sufficiente la convocazione in Consob, Giacomelli ha affermato: “Ognuno ha le sue prerogative”.
E’ quanto emerge dal fronte governativo all’indomani dell’incontro di Xavier Niel con Consob. Secondo quanto riferito dalla nota della sua azienda Njj Holding, l’imprenditore francese è entrato in Telecom Italia per conto proprio e non dispone dei diritti di voto sulla posizione lunga del 15,14% finché non verranno consegnate le azioni sottostanti alle opzioni. Nel corso dell’incontro con i vertici di Consob il manager francese ha scoperto le carte e spiegato la sua operazione. Niel ha dunque confermato di “operare per proprio conto e di non agire in concerto con terzi per quanto riguarda la quota acquistata in Telecom Italia”.
L’Authority guidata da Giuseppe Vegas puntava a verificare di che tipo fossero i contratti sottoscritti da Niel, se di matrice europea o americana. Il finanziere, infatti, non ha dichiarato di avere acquistato azioni Telecom, ma solo opzioni call, che se fossero state americane, gli avrebbero dato la possibilità di entrare sin da subito in possesso delle azioni Telecom Italia e avrebbe quindi avuto la possibilità, ad esempio, di richiedere la convocazione di un’assemblea per eleggere un nuovo board o di rivendere subito le azioni, magari in un’eventuale Opa lanciata da terzi sin da subito.