L’esito dell’assemblea di Telecom Italia e il nuovo cda convince i sindacati. “Per la prima volta dalla privatizzazione, Telecom ha un cda molto più simile a quello di una public company invece di un board pilotato dagli azionisti di controllo – dice al Corriere delle Comunicazioni Michele Azzola, segretario nazionale della Slc Cgil – Si tratta di una svolta importante”.
“Ora – prosegue Azzola – il nuovo cda si deve assumere il compito di rilanciare la compagnia investendo sulle reti di nuova gerenerazione per le quali vanno trovate le risorse al più presto”. Inoltre Azzola chiede che si blocchi l’ipotesi di trasformare i call center in società ad hoc
“La ritrovata unità degli azionisti è una buona notizia per l’azienda, per i lavoratori e per gli interessi strategici del Paese – commenta Vito Vitale, segretario generale della Fistel Cisl – Avere una Governance autorevole, un cda con presenza di consiglieri indipendenti, orientato a ricercare le necessarie risorse per gli investimenti a supporto di una politica industriale innovativa sulle nuove reti e sui nuovi servizi, mantenere e sviluppare il business internazionale, è la migliore garanzia per l’azienda, gli azionisti e per i lavoratori.
“Attendiamo con interesse gli sviluppi del nuovo piano industriale di Telecom – dice Vitale – che auspichiamo sia orientato allo sviluppo delle infrastrutture e dei servizi, per guidare il Paese verso gli obiettivi previsti dell’Agenda Digitale, punto sul quale l’Italia sta fallendo – prosgue il sindacalista – Valuteremo con interesse le linee strategiche dell’Azienda e daremo il nostro contributo affinchè gli obiettivi siano di interesse comune tanto per le politiche industriali quanto per le garanzie occupazionali e salariali dei lavoratori”.
Vitale conclude augurando al nuovo presidente Giuseppe Recchi un buon lavoro e il raggiungimento dei migliori risultati per l’azienda, dopo una fase molto difficile anche per i conflitti interni al vecchio cda.
Soddisfatta anche la Uilcom Uil. Ora, spiega Salvo Ugliarolo, segretario nazionale “ci auguriamo si avvii il confronto sulle future strategie di Telecom e sul piano di investimenti che la società chiamata a portare avanti all’interno del sistema Paese anche alla luce degli obiettivi dell’Agenda digitale”. Infine il sindacalista pone l’accento sul problema dei call center e si augura che “si possa accantonare l’ipotesi di trasformare questa divisione in una societa’ ad hoc”. Ad aprile di quest’anno scade la moratoria di un anno decisa da Telecom Italia, in accordo con i sindacati, sull’ipotesi di “societarizzazione” dei call center.