“Non c’è la sussistenza dei presupposti per l’erogazione di una sanzione superiore a 100 milioni di euro. Noi confidiamo che il collegio annulli il provvedimento”. E’ la posizione di Filippo Lattanzi, uno dei legali di Telecom, in merito alla maxi multa che era stata inflitta all’operatore dall’Antitrust a maggio 2013 per “abuso di posizione dominante nelle infrastrutture di rete”. In alternativa, continua Lattanzi, che oggi è stato impegnato nella discussione in tribunale sul merito del ricorso, “chiediamo una riduzione forte, consistente della sanzione”. La sentenza, intanto, hanno resto noto i giudici, sarà pubblicata entro un mese e mezzo. Dal canto l’avvocato Mario Libertini, in rappresentanza di Wind, società che aveva presentato il ricorso insieme a Fastweb, contrattacca: “Come si fa a dimenticare che c’è recidiva da parte di Telecom che ha avuto condanne relative al mercato dell’accesso?”.
Fino all’emissione della sentenza la sanzione è sospesa, dopo che l’8 gennaio scorso il Tar avveva bloccato l’esecuzione del provvedimento dell’Antitrust rispetto all’esigibilità della multa. La decisione del garante sulla concorrenza era arrivata dopo un’istruttoria di tre anni, al termine della quale l’Authority è giunta alla conclusione che Telecom avrebbe difeso le sue quote di mercato nella fornitura dei servizi di accesso all’ingrosso alla rete locale e alla banda larga ostacolando l’offerta dei concorrenti alla clientela finale.
La maximulta, in tutto di 103,794 milioni di euro, accorpa due sanzioni: 88 milioni dovuti al fatto che secondo il Garante Telecom avrebbe opposto ai concorrenti molti rifiuti di attivazione ingiustificati dei servizi all’ingrosso, e più di 15 milioni perché Telecom avrebbe attuato una politica di sconti alla clientela business, per il servizio di accesso al dettaglio alla rete telefonica fissa, tale da non consentire a un concorrente di operare nello stesso mercato.