Il cda di Telecom Italia proporrà all’assemblea del 20 dicembre, in sede straordinaria, di eliminare il valore nominale delle azioni ordinarie e risparmio, per consentire “la massima flessibilità nella definizione di operazioni di aumento di capitale o di raccolta fondi, anche attraverso l’emissione di strumenti finanziari che diano diritti a sottoscrivere o ricevere nuove azioni della società”. Ciò comporterà la modifica degli articoli 5 e 6 dello statuto. Il gruppo Tlc, che l’8 novembre scorso ha collocato un bond convertendo da 1,3 miliardi di euro, in scadenza novembre 2016, spiega che l’eliminazione del valore nominale delle azioni e’ “una semplificazione organizzativa”, in quanto la “mancata fissazione del valore nominale delle azioni consente di modificare l’entita’ del capitale sociale senza che sia necessaria alcuna operazione sulle azioni”. “Una variazione dell’ammontare del capitale puo’ risolversi semplicemente in una corrispondente variazione della parita’ contabile delle azioni esistenti”. Un ulteriore vantaggio, spiega Telecom nella relazione del cda per l’assemblea, “è rappresentato dalla possibilità di emettere nuove azioni in sede di aumento di capitale anche con un valore contabile implicito inferiore ala preesistente parità contabile”.
La decisione di Telecom di eliminare il valore nominale delle azioni (pari a 0,55 euro per azione) consente alla società di avere una maggiore flessibilità in occasione di piani di stock option o di azionariato a favore dei dipendenti. L’operazione permette inoltre al gruppo Tlc di allinearsi al modello di governance dei principali concorrenti europei.