VERSO LO SPIN OFF

Telecom Italia, Deutsche Bank promuove lo scorporo

Giudizio positivo della banca tedesca sull’ipotesi di separazione della rete, un’operazione che porterebbe benefici a tutto il settore delle Tlc. Avanza intanto il progetto Cdp-Reti

Pubblicato il 14 Giu 2013

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Lo spin off della rete Telecom porterà benefici a tutto il settore delle tlc, non solo per l’ex incumbent ma anche per gli operatori alternativi (Olo). Lo sostiene Deutsche Bank in un report sulle telecomunicazioni in Italia. “Rivitalizzare l’appeal della linea fissa – sottolinea l’istituto tedesco – è cruciale per tutti gli operatori, a partire da Telecom”.

E per Telecom, affermano gli analisti, l’eventuale fusione con 3 Italia può essere una buona opportunità. La newco della rete (Netco) – secondo lo studio – avrà un valore di 6,3 miliardi (15,3 miliardi di enterprise value compresa Metroweb meno i 9 miliardi di debito), consentendo quindi di incassare circa 2 miliardi dalla vendita del 30% alla Cdp. In particolare la Netco, sulla base del quadro normativo attuale, dovrebbe avere un dividend payout del 50%, che permetterà a Telecom di aumentare “sostanzialmente” il suo dividendo dal 2016.

Per quanto riguarda l’integrazione con 3 Italia, che attualmente appare in fase di stallo, secondo gli analisti della banca tedesca l’eventuale fusione può essere una buona opportunità, anche se non risolve i problemi per i soci di Telco.

Intanto, secondo gli analisti di Crédit Suisse nel giro di un anno è attesa una mossa della società per alleggerire il debito, mossa che potrebbe riguardare un aumento di capitale, la cessione della rete o la cessione delle attività brasiliane.

Intanto, secondo il Sole 24 Ore, il dossier Cdp-Reti comincia a prendere una forma più definita in questi giorni. Il quotidiano scrive che sarebbe ormai prossimo l’incarico che la Cdp affiderà a una banca per l’individuazione dell’investitore che dovrebbe entrare con una quota di minoranza (si parla di circa il 30%) del capitale della newco in cui confluiranno tutte le partecipazioni nelle società delle infrastrutture pubbliche.

Secondo il progetto allo studio del Governo, Reti Spa diventerà contenitore di tutti i grandi network: da Snam a Terna, ma si ipotizza anche la partecipazione nella newco sulla rete di Telecom Italia o, in futuro, perfino nella rete ferroviaria.

Ideali candidati per un ingresso in Reti Spa, prosegue il quotidiano, potrebbero essere i maggiori fondi sovrani che investono in infrastrutture. Vengono indicati come potenziali investitori i fondi sovrani di Qatar e Abu Dhabi, ma anche fondi europei.

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