Prima l’illustrazione agli analisti a Londra, ora l’incontro con le forze politiche. Marco Fossati, azionista di Telecom Italia con il 5%, lavora al suo “contro-piano” e, nei giorni scorsi lo ha presentato ai maggiori gruppi parlamentari, al presidente delle Commissione Industria del Senato, Massimo Mucchetti (che ha presentato la mozione per cambiare la soglia che fa scattare l’opa obbligatoria) e a quello della Commissione Trasporti alla Camera, Michele Meta.
Fossati ha illustrato la sua proposta che punta su importanti partnership e niente svendite e ha fatto presente la possibilità di coinvolgere soggetti industriali e finanziari. Della partita, secondo quanto si apprende, potrebbero essere F2i e alcuni fondi assicurativi e previdenziali. Fossati ha anche parlato di possibili sinergie con la Cassa Depositi e Prestiti sulla rete
E proprio di un possibile interesse delle casse previdenziali aveva parlato anche Gamberale, in occasione del convegno della Slc Cgil. “In Italia ci sono investitori istituzionali pronti ad investire” in Telecom Italia , spiegando di non riferirsi a Cassa depositi e prestiti ma precisando di “avere parlato con questi soggetti. Il riferimento, diceva, è a “numerose Casse previdenziali che hanno patrimoni di miliardi e che sono di sicuro interessate a investimenti e ritorni nel lungo termine perché devono assicurare le pensioni”.
E anche al recente convegno di Asati sulla possibilità di creare una public company ancora l’ad di F2i, parlando a titolo personale, è stato molto critico nei confronti di Telefonica che “con Telecom Argentina e il convertendo ha fatto due mosse contro gli interessi della società e a favore di se stessa”.
In quell’occasione l’ex presidente esecutivo di Telecom Italia, Franco Bernabé, ha sottolineato che c’è ancora molta liquidità nel mercato per reperire i fondi per un aumento di capitale. Una tesi da lui sostenuta anche prima delle dimissioni quando ha più volte suggerito la strada di una robusta ricapitalizzazione anziché il riassetto di Telco con l’ascesa di Telefonica.
Tornando a F2i, già nei mesi scorsi, rispondendo a una domanda sull’ipotesi di un intervento del fondo in Telecom, Gamberale aveva spiegato che ciò che si potrebbe fare è “conferire Metroweb. I nostri azionisti, che sono investitori istituzionali di lungo periodo, potrebbero investire in Telecom”. A chiudere il cerchio c’è la recente notizia dell’investimento da parte di Fossati di circa 20 milioni nel fondo infrastrutturale di F2i che ha l’asset Metroweb.